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sabato 6 giugno 2020

Il Pettorale della decisione

Ipotesi di come avrebbe potuto essere il Choshem,
Pettorale della decisione dei sommi Cohen ebraici.
Il rettangolo geometricamente "aureo", è
ottenuto da QUI
Le Tavole della Legge su cui erano incisi i dieci comandamenti, secondo il Talmud erano lastre di Saphir (zaffiro) incise, in riferimento al blu del cielo, il trono divino; tuttavia alcuni studiosi della Torah sostengono che con "Saphir" ci si potesse riferire al lapislazzuli, viste le descrizioni in Esodo 10 e 12. La presenza nella liturgia del popolo ebraico di pietre preziose (cristalli generati da molecole di metalli), per connettersi al mondo metafisico, non è limitato alle Tavole della Legge. Nei paramenti sacri del sommo sacerdote vi erano due pietre preziose sulle spalle, dodici fissate al pettorale e due dietro ad esso. 

Il "Pettorale della decisione", che fungeva anche da strumento oracolare per le decisioni da prendere, è stato indossato per primo dal sommo sacerdote Aronne (Aharon, fratello di Mosè, della tribù di Levi, da Esodo 28:15-30), il primo ad essere investito di quella dignità. Nella Torah, il sommo sacerdote era preminentemente il rappresentante del Messia: come ministro dell'espiazione sull'altare, come intercessore presso il trono divino, come consigliere infallibile essendo l'oracolo di Dio e come consolatore, poiché portava sulle sue labbra la benedizione efficace (Numeri 6, 22-27). 

Fino ad allora fra le genti di Sem (i semiti), gli uffici di sacerdote e profeta erano riuniti nella stessa persona, il "Cohen", titolo che da lì in poi definirà invece solo i sommi pontefici. Nel territorio di Canaan, la tribù di Levi, a cui appartenevano i sacerdoti di più alto grado, invece del reddito dovuto ad un distretto territoriale come le altre tribù, otteneva un compenso in denaro grazie alla concessione, da parte di quarantotto città situate in varie parti del paese, delle decime dei proventi della terra, oltre ai remunerativi doni del popolo. Per legge, i successori di Aharon dovevano essere della sua stirpe, o i figli maggiori o coloro che ne esercitassero un diritto ereditario. Zadok (o anche Sadoq o Zadoq), discendente di Aharon fu il sommo sacerdote al tempo di re Salomone, colui che fece costruire il primo tempio e a Sadoq si richiamavano i Sadducei, che costituirono un'importante corrente spirituale del tardo giudaismo (alla fine del periodo del secondo Tempio) e una distinta fazione politica verso il 130 a.C., con la dinastia asmonea.

Particolare nell'Arco di Tito, a Roma,
con la Menorah e probabilmente
il Pettorale della decisione.
L'ultimo sommo sacerdote del secondo tempio sarà Phannias ben Samuel, perito nella distruzione di Gerusalemme da parte delle legioni di Tito nel 70, che trafugarono i tesori del Tempio portandoli a Roma e che a loro volta sottrassero i Visigoti di Alarico nel "Sacco di Roma" del 410. Lo storico romano-orientale Procopio testimoniò che Alarico si era impadronito dei «tesori di Salomone, re degli Ebrei, mirabili a vedersi perché quasi tutti adorni di smeraldi, che anticamente erano stati presi a Gerusalemme dai Romani».

I paramenti del sommo sacerdote si componevano in due gruppi di vesti. Al primo gruppo appartenevano quelle di semplice lino bianco: tunica, cintura e mitra, il cui colore bianco simboleggiava la purezza (Ap. 19, 8), con cui officiava nella prima parte del giorno dell'Espiazione (Lv. 16, 23). L'altro gruppo di vesti si distingueva per la loro magnificenza: "vesti d'oro", "paramenti di gloria e di bellezza", fra cui:
Paramenti del sommo sacerdote
israelita, da: https://www.
lepietredellemeraviglie.it/il
-pettorale-di-aronne
a) Il meil, una tunica di colore azzurro, il simbolo di ciò che è paradisiaco, quieto, e puro; indossato sopra la veste bianca che univa l'idea di purezza ed elevazione celeste. Questo mantello fluente era ricamato con melograni per indicare l'amore di Dio e fra le melagrane, piccoli sonagli d'oro, i cui toni musicali erano uditi quando il sommo sacerdote entrava all'interno del santuario (Es. 29, 34-35).
b) L'efod, un corto giubbotto tessuto con oro, azzurro, rosso, porpora e bisso (tela di lino finissima, a trama rada, usata per biancheria ricamata o una sorta di seta naturale marina ottenuta dai filamenti secreti dalla specie di molluschi bivalvi marini Pinna nobilis) ritorto: mentre l'azzurro indica il colore del cielo e il bianco quello dell'innocenza e della santità, il cremisi, che è nel fuoco e nel sangue, simboleggia la vita e il rosso è simbolo di dignità, maestà e potere regale. L'efod era stretto sulle spallette della veste con due grandi pietre di onice incastonate nell'oro, su cui erano incisi i nomi delle dodici tribù. Il sommo sacerdote era così designato come rappresentante di tutto il popolo Israelita. All'efod era legato all'estremità da una cintura o nastro composto dagli stessi materiali e colori.
c) Sul petto dell'efod c'era il pettorale, (il choshen) "lo strumento del giudizio o della decisione", un parallelogramma di due spanne di lunghezza e una di larghezza (circa venticinque centimetri), ma raddoppiato o piegato in modo da contenere al suo interno le due pietre Urim e Thummim. Il materiale era lo stesso dell'efod, ma sul lato esterno erano inserite quattro file di pietre preziose, tre per fila.
d) Sulla sua testa il sommo sacerdote indossava un turbante: mitsnepheth, da "mitra" e "tsanaph = avvolto o avvolto intorno" su cui era fissata con nastri azzurri una piastra o diadema d'oro, con l'iscrizione incisa, KODESH LA YEHOVAH = Santo al Signore.
e) Connesso con il pettorale, nella tasca interna, si trovavano altre due tavole o gemmeUrim e Thummim, i mezzi o strumenti per la divinazione, decisione o giudizio, in questioni dubbie importanti per gli interessi pubblici della nazione. Urim è la forma plurale del sostantivo אוּר ur = "fuoco o luce", Tummim il plurale di תֹם thom, o tam = "pienezza, completamento, integrità, correttezza, verità" per essere perfetto". La traduzione ordinaria di Urim e Thummim è "Luci e perfezioni". Per quanto riguarda il modo in cui si ottenessero le risposte di Urim e Thummim ci sono diverse ipotesi, più o meno plausibili, ma solo delle congetture:
1. Le due tavole, rappresentanti un'affermazione e una negazione, erano inserite dentro la piegatura o tasca del pettorale e utilizzate alla maniera del sorteggio.
2. Che il sacerdote vestito con l'efod si fermasse davanti al velo (dell'Arca?) e ascoltasse la risposta pronunciata da una voce proveniente dall'interno.
3. La risposta verbale sarebbe stata trasmessa al sacerdote con l'illuminazione delle relative lettere, una dopo l'altra (vedere il Targum palestinese Es. 28, 30).
4. L'uso del pettorale aveva un'influenza morale sulla mente del sacerdote, che lo predisponeva a ricevere la risposta da parte di un dettato interiore dello Spirito Santo.
5. Essendo gli Urim e i Thummim identici ai dodici gioielli del pettorale, come prescritto in Esodo 28:30, Urim e Thummim dovevano essere messe sul pettorale per avere la perfetta rivelazione (Tummim) attraverso le loro luci (Urim).
6. Si può pensare che la risposta divina per "Sì" potesse essere avvertita da un aumento dello splendore dei gioielli mentre per il "No" si verificasse un oscuramento dello stesso.

Dio, nel dare a Mosè disposizioni per la costruzione del Tabernacolo, nel quale si sarebbe realizzata la Sua presenza, indicò quindi anche i paramenti che avrebbero dovuto indossare i sacerdoti durante il loro ufficio:
"Faranno dunque dei paramenti sacri per Aaronne, tuo fratello, e per i suoi figliuoli, affinché mi esercitino l'ufficio di sacerdoti. Farai pure il pettorale di decisione, artisticamente lavorato; lo farai come il lavoro dell'efod: d'oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto. Sarà quadrato e doppio; avrà la lunghezza di una spanna, e una spanna di larghezza.".

Per quello che riguarda i nomi delle gemme, le pietre preziose sul choshen, visto che fra le varie traduzioni della Bibbia la confusione è tanta, da http://www.archivio-torah.it/testotorah/20.pdf, ho ottenuto una traduzione dall'ebraico della Torah, in particolare l'Esodo 28 (Parashat Tezavvè), traduzione italiana di Samuel David Luzzatto: "9 E prenderai due pietre d’onice, e inciderai sopra di quelle i nomi dei figli d’Israel.
10 Sei dei nomi loro sopra una pietra, e i nomi dei sei rimanenti (inciderai) sull’altra pietra, secondo la loro nascita.".

Visto che l'ebraico si scriveva da destra a sinistra e dall'alto in basso, fondamentalmente il senso di marcia dell'apparizione in cielo delle costellazioni nella notte e dei pianeti nel cielo durante le stagioni, per quello che riguarda l'emisfero boreale, anche l'ordine grafico avrebbe dovuto rispettare quell'ordine, per cui:
                     e così via ...         il quarto            il terzo             il secondo           il primo nome,

nello stesso senso in cui viene rappresentato l'alfabeto, con cui venivano indicati anche i numeri:

Alfabeto ebraico, da: http://www.amicizia-ebraico-cristiana
-della-romagna.it/alfabeto-ebraico.html

In quanto all'ordine di nascita dei figli di Giacobbe-Israel, nei capitoli 29, 30 e 35 di Genesi si specifica la successione delle nascite dei figli di Giacobbe-Israel con inoltre il significato dei loro nomi, che rispecchiano la competitività tra le sue due mogli: Leà, la sorella maggiore più feconda e Rachele, la sorella minore, più amata ma a lungo sterile:
"32 Leà divenne incinta, e partorì un figlio, cui pose nome Ruben, poiché disse: Sì, il Signore ha veduto la mia miseria. Sì, ora mio marito mi amerà.
33 Rimasta nuovamente incinta, partorì un figlio, e disse: Sì, il Signore ha osservato ch’io sono trascurata, quindi mi diede anche questo. E lo chiamò Simeone.
34 Rimasta nuovamente incinta, partorì un figlio, e disse: Ora finalmente mio marito vivrà presso di me, poiché gli ho partorito tre figliuoli. Perciò gli pose nome Levi.
35 Rimasta nuovamente incinta, partorì un figlio, e disse: Finalmente renderò omaggio al Signore [conoscendo questo benefizio al di là dei miei meriti]; perciò gli pose nome Giuda. Indi si rimase di
partorire.
6 Rachele disse: Iddio mi fece giustizia, e di fatti m’esaudì, e mi diede un figlio. Perciò gli pose nome Dan.
7 Bilhà serva di Rachele, rimasta nuovamente incinta, partorì un secondo figlio a Giacobbe.
8 Rachele disse: Una lotta di Dio [acerrima] lottai con mia sorella ed anche ho vinto. Quindi gli pose nome Naftalì.
Leà vedendo ch’erasi rimasta di figliare, prese la sua serva Zilpà, e la diede in moglie a Giacobbe.
10 Zilpà serva di Leà partorì a Giacobbe un figlio.
11 Leà disse: Con buona sorte! Quindi gli pose nome Gad.
12 Zilpà serva di Leà partorì un secondo figlio a Giacobbe.
13 Leà disse: Con mia felicità! Sì, le donne mi diran beata. Così gli pose nome Ascèr.
17 Iddio esaudì Leà, ed ella rimase incinta, e partorì a Giacobbe un quinto figlio.
18 Leà disse: Iddio m’ha dato il mio premio; perché ho dato la mia serva a mio marito. Quindi gli pose nome Issachàr.
19 Leà rimase nuovamente incinta, e partorì a Giacobbe un sesto figlio.
20 Leà disse: Iddio m’ha fornita d’una felice provvisione; finalmente mio marito abiterà meco, poiché gli ho partoriti sei figli. Quindi gli pose nome Zevulùn.
21 Poscia partorì una figlia, e le pose nome Dinà.
22 Iddio poi si mostrò memore di Rachele, l’esaudì, e la rese feconda.
23 Rimasta incinta, partorì un figlio, e disse: Iddio ha dato fine alla mia ignominia.
24 Gli pose nome Giuseppe, con dire: Il Signore m’aggiunga un altro figlio.
16 Partiti di Beth-El, e mancando un breve tratto di terra per arrivare ad Efràt, Rachel partorì, ed ebbe difficile parto.
17 Mentr’ella penava a partorire, la levatrice disse: Non temere, poiché anche questo è per te un figlio.
18 Nell’atto che spirava - imperocché (indi) morì - gl’impose nome Ben-Onì [figlio del mio lutto]; e suo padre lo nominò Binjamìn [figlio della destra, caro come la man destra].
19 Rachel morì, e fu sepolta sulla strada d’Efràt, ora Betlemme.
20 E Giacobbe eresse una lapide sulla sua sepoltura: è quella che tuttora dicesi la lapide sepolcrale di Rachel.
21 Israel partì e tese il suo padiglione più in là di Migdal-Eder.
[Colla nascita di Binjamìn] i figli di Giacobbe furono dodici.
6 Figli di Leà: Ruben, primogenito di Giacobbe ; e Simeone e Levi e Giuda, e Issachàr e Zevulùn.
2 Figli di Rachel: Giuseppe e Binjamìn.
2 Figli poi di Bilhà serva di Rachel: Dan e Naftalì.
2 E figli di Zilpà serva di Leà: Gad e Ascèr.
Son questi i figli di Giacobbe, che gli nacquero in Paddàn-Aràm.".

Prosegue quindi l'Esodo 28:
"11 A lavoro d’incisore in pietra, a incisione di sigillo, inciderai nelle due pietre i nomi dei figli d’Israel; attorniate di castoni d’oro le farai.
12 Ed applicherai le due pietre sopra gli spallini del dorsale, pietre di ricordo pei figli d’Israel; Aronne cioè porterà i loro nomi innanzi al Signore, sulle due spalle sue, per ricordo.
13 E farai castoni d’oro.
14 E due catenelle d’oro puro, farai di fila attortigliate, a lavoro di fune; ed applicherai tali catenelle funiformi sui castoni.
15 E farai il pettorale di decisione [onde traevansi gli oracoli], a lavoro d’arazziere; simile al lavoro del dorsale lo farai, d’oro (cioè), di lana azzurra, di porpora, e di scarlatto, e di bisso ritorto lo farai.
16 Sarà un quadrangolo ripiegato [alla metà della lunghezza, per poter contenere gli Urìm]; avrà una spanna
di lunghezza, ed una spanna di larghezza.
17 E v’incastrerai, come incastransi le pietre (preziose) quattro file di pietre. Una fila: rubino, topazio, e smeraldo: (queste formeranno) il primo ordine.
18 E l’ordine secondo: carbonchio, zaffiro, e diamante [?].
19 E l’ordine terzo: giacinto, agata, ed amatista.
20 E l’ordine, quarto: crisolito, onice, e diaspro. Incastonate in oro saranno nelle loro incastrature.
21 Queste pietre porteranno i nomi dei figliuoli d’Israel, essendo dodici, giusta i nomi di quelli; (incise) a incisione di sigillo, rappresenteranno le dodici tribù, ciascheduna col suo nome."

Con quest'ultima prescrizione dobbiamo pensare che la sesta pietra non potesse essere un diamante, per l'impossibilità di potervi incidere, a quei tempi, il nome della tribù di appartenenza; poteva trattarsi invece di uno zircone, pietra simile ma notevolmente più lavorabile del diamante.

Ricapitolando:
nel primo ordine                        rubino (pietra 1)          topazio (pietra 2)          smeraldo (pietra 3)
nel secondo ordine               carbonchio (pietra 4)        zaffiro (pietra 5)     diamante [zircone?] (pietra 6)
nel terzo ordine                             giacinto (pietra 7)      agata (pietra 8)               amatista (pietra 9)
nel quarto ordine                          crisolito (pietra 10)     onice (pietra 11)              diaspro (pietra 12),

tenendo comunque presente che nella disposizione delle pietre preziose sul pettorale, l'ordine andava presumibilmente sempre da destra a sinistra, come nelle scrittura.

Vediamo nello specifico le gemme:

Rubino, da QUI.
Pietra 1 - Rubino, il corindone più nobile, ossido di alluminio con inclusioni di cromo Al2O3:Cr, monocristallino, di durezza 9 della scala di Mohs. Le inclusioni di cromo lo rendono rosso vivace e nello stesso tempo gli inibiscono la crescita, per cui le sue dimensioni solitamente non sono eccezionali, per cui i rubini di dimensioni notevoli sono più costosi dei diamanti. Il corindone (pronuncia korinˈdone) è un ossido di alluminio, un minerale (quindi una pietra con una composizione chimica ben definita e abbastanza omogenea) appartenente al gruppo dell'ematite (minerali caratterizzati dalla formula chimica generica M2O3 dove M è un metallo fra Al, Fe, V, Cr, Ti) che cristallizzano nel sistema cristallino trigonale o romboedrico. In cristallografia, i sistemi cristallini sono sette (triclino, monoclino, ortorombico, trigonale o romboedrico, tetragonale, esagonale e cubico), da non confondere con i sistemi reticolari (cubico, tetragonale, ortorombico, monoclino, triclino, esagonale e romboedrico o trigonale) in cui i punti del reticolo sono costituiti da una "base" composta da uno o più entità molecolari (atomi, molecole o ioni), per cui la struttura atomica dei cristalli è definita dal reticolo e dalla base del reticolo. Le varietà pregiate di questo minerale sono relativamente comuni tra le paragenesi (minerali con elementi chimici comuni formatisi a diverse temperature) delle aureole di contatto (che avviene in un magma che, risalendo da zone profonde di crosta e mantello, intrude e staziona in zone meno profonde della crosta) fra rocce intrusive acide e rocce calcareo-argillose. Le principali varietà gemmologiche sono: Rubino, varietà di corindone di colore rosso, dovuto al cromo, in varie tonalità; Zaffiro, varietà di corindone di colore blu, dovuto al ferro e al titanio, in varie tonalità; Padparadscha (fiore di loto), varietà di corindone di colore aranciato, dovuto ai cromofori, gruppo di atomi capaci di conferire colorazione a seguito di una transizione elettronica; Leucozaffiro, varietà di corindone trasparente ed incolore.

Topazio, da QUI.
Pietra 2 - Topazio, un silicato di alluminio e fluoro Al2SiO4(F,OH)2 molto simile per struttura allo zircone, sistema di cristallizzazione ortorombico e con cristalli principalmente prismatici, terminanti con facce piramidali di durezza 8 della scala di Mohs. Topazio, granato e zircone appartengono al gruppo dei nesosilicati, la cui struttura mineralogica si basa su tetraedri isolati di SiO4 con disposizione compatta
 e di conseguenza elevati valori di rifrangenza, durezza e densità. Il Topazio si forma principalmente in rocce plutoniche e vulcaniche (le rocce intrusive, ignee intrusive o plutoniche sono le rocce magmatiche solidificate all'interno della crosta terrestre) di tipo acido, ossia ricche di silicio e fluoro e più raramente nelle rocce metamorfiche (quelle che si formano all'interno della crosta terrestre da una serie di trasformazioni mineralogiche e strutturali dovute a mutazioni dell'ambiente fisico rispetto a quello in cui si erano originate). Nella relativa paragenesi (minerali con elementi chimici comuni formatisi a diverse temperature) dei nesosilicati, minerali definiti acidi poiché costituiti da sodio e fluoro, l'olivina si forma alla massima temperatura, 1200°C., seguita da topazio, berillo, tormalina, fluorite e quarzo, che si forma a 600°C. Il Topazio è un minerale allocromatico, quando è chimicamente puro è incolore, mentre tracce di cromo, manganese o ferro gli conferiscono le molteplici colorazioni con cui è conosciuto. In natura si può quindi trovare, dal più comune al più raro, incolore, giallo, giallo-arancio (cherry), giallo-bruno, rosa-arancio, azzurro (naturale), blu-verde, rosa e rosso. Esposti alle radiazioni emesse da cobalto 60, i topazi che sono incolori o di colore pallido, acquistano una tonalità più profonda.

Smeraldo, da QUI.
Pietra 3 - Smeraldo, è una varietà di berillo Be3Al2Si6O18 con molto cromo (Cr) e vanadio (V), con sistema cristallino esagonale, durezza 8 della scala di Mohs. L'intenso colore verde che lo caratterizza è dovuto probabilmente alla presenza di cromo (fino al 0,19%) e probabilmente a quelle di vanadio e ferro. Soltanto la presenza del cromo rende il berillo uno smeraldo, mentre il berillo in cui è presente soltanto il vanadio dovrebbe invece essere denominato berillo verde. Gli smeraldi sono graduati usando quattro parametri basilari: colore, trasparenza, taglio e peso. L'aspetto della gemma più importante è sicuramente il colore, seguito dalla trasparenza. Il berillo, minerale dalla formula Be3Al2(Si6O18) appartenente al gruppo omonimo, non è da confondere con il crisoberillo, così detto per il suo colore giallo dorato (dal greco χρυσός, oro), che è un alluminato del berillio ma appartiene al gruppo degli spinelli e le sue varietà più note sono l'alessandrite e il cimòfane. Nel berillo, la presenza di ioni estranei impartisce differenti colorazioni, dando luogo a diverse varietà, molte delle quali sono pregiate in gioielleria:
    varietà                             colore                                        agente colorante
acquamarina              da azzurro acqua a blu                 ferro
eliodoro/berillo           aureo, varie tonalità di giallo        ossido di uranio o forse, ferro
morganite                   rosa o salmone                            manganese
smeraldo                    verde                                           cromo e/o vanadio
berillo rosso                rosso                                           ossido di manganese
goshenite                    incolore

Rodolite, da QUI.
Pietra 4 - Carbonchio, nome che gli antichi davano ad una pietra preziosa di colore rosso vivo; rubino o granato. Essendo già presente nell'elenco il rubino, è presumibile che potesse trattarsi della Rodolite, una gemma di colore rosso scuro intenso che appartiene al gruppo dei granati. È un silicato di alluminio (Mg,Fe)3 Al2(SiO4)3, sistema cristallino cubico di durezza 6,5-7,5 della scala di Mohs. Come topazio e zircone, i granati sono nesosilicati con formula generale X3Y2(SiO4)3. Il sito X è generalmente occupato da un catione bivalente (Ca2+, Mg2+, Fe2+, Mn2+) e il sito Y da cationi trivalenti (Al3+, Fe3+, Cr3+) in coordinazione cubica e ottaedrica rispettivamente. Il silicio è posto al centro di un tetraedro ai cui vertici vi sono quattro atomi di ossigeno; questi ultimi sono legati a cationi (ioni con carica positiva) costituendo così la struttura dei granati. I cationi possono sostituirsi tra di loro per isomorfismo facendo in modo che non esistano termini puri ma miscele di vari granati. Nella relativa paragenesi (minerali con elementi chimici comuni formatisi a diverse temperature) dei nesosilicati, minerali definiti acidi poiché costituiti da sodio e fluoro, l'olivina si forma alla massima temperatura, 1200°C., seguita da topazio, berillo, tormalina, fluorite e quarzo, che si forma a 600°C.

Zaffiro, da QUI.
Pietra 5 - Zaffiro è un corindone, ossido di alluminio con inclusioni di ematite e rutilo Al2O3:Fe,Ti che ne determinano il colore blu-azzurro, tipico della gemma, di durezza 9 della scala di Mohs. Come il rubino è un corindone. Gli zaffiri possono essere di colori diversi, dal rosa all'arancio, al porpora, al verde, al giallo fino al bianco incolore. Altre varietà sono quella arancione, chiamata padparadscha, la più preziosa varietà di corindone, l'armofane di colore grigio opaco e lo zaffiro incolore conosciuto come leucozaffiro. Sono spesso chiamate impropriamente 'zaffiri' anche altre varietà ad esclusione del rubino. Tempo fa i corindoni colorati prendevano il nome di altre pietre, seguito dal suffisso "orientale". Tra parentesi la vecchia nomenclatura: zaffiro viola (ametista orientale), zaffiro verde (smeraldo orientale), zaffiro giallo (topazio orientale) dove il colore giallo è dovuto a cromo e manganese e zaffiro rosa (Patmaraga) di colore rosa carico.

Diamante.
Pietra 6 - Diamante è costituito da un reticolo cristallino di atomi di solo C (carbonio) disposti secondo una struttura tetraedrica, una delle tante forme allotropiche in cui può presentarsi il carbonio. Sistema cristallino cubico, è il più duro dei minerali, 10 della scala di Mohs. I diamanti hanno origine nel mantello della Terra, dove esistono le condizioni di altissima pressione necessarie alla loro formazione. Si pensa che i diamanti ritrovati in superficie provengano da una profondità tra i 150 e i 225 km. Vista la sua durezza, potrebbe essere stato difficile incidere il nome della tribù su di esso, per cui potrebbe essere stato scambiato con un'altra pietra incolore, come ad esempio lo Zircone, minerale che, come topazio e granato, appartiene al gruppo dei nesosilicati, la cui formula chimica è ZrSiO4 e che cristallizza nel sistema cristallino tetragonale ma può variare: lo zircone alto, il più pregiato, ha forma dei cristalli a prisma, lo zircone intermedio ha la struttura cristallina parzialmente danneggiata dalla radioattività dei giacimenti e lo zircone basso ha la struttura cristallina totalmente danneggiata dalla radioattività dei giacimenti.
Zircone, da QUI.
Lo zircone si forma in fusi silicatici con un'alta concentrazione di elementi incompatibili e accetta nel suo reticolo cristallino elementi ad alta forza di campo, come l'Afnio che è quasi sempre presente in quantità che vanno dall'1 al 4%. I colori naturali vanno generalmente dal trasparente al giallo-dorato, rosso, marrone, blu, e verde. Gli esemplari incolori vengono impiegati come sostituti del diamante. Lo zircone è annoverato fra le gemme più antiche sulla Terra; in Australia occidentale ne è stato rinvenuto un frammento risalente a 4,4 miliardi di anni fa, l'oggetto in assoluto più lontano nel tempo reperito sul globo terrestre. La pietra (che ha durezza 7½, vicina a quella del topazio) nella sua varietà incolore ha un indice di rifrazione molto alto (1814-2024) inferiore soltanto a quello del diamante, per cui la sua trasparenza e il suo caratteristico sfavillio le hanno consentito di porsi come perfetta sostituzione della pietra brillante per eccellenza (chimicamente però le due gemme sono differenti: i diamanti sono costituiti da carbonio puro, mentre gli zirconi sono nesosilicati, come granati e topazi). Nella relativa paragenesi (minerali con elementi chimici comuni formatisi a diverse temperature) dei nesosilicati, minerali definiti acidi poiché costituiti da sodio e fluoro, l'olivina si forma alla massima temperatura, 1200°C., seguita da topazio, berillo, tormalina, fluorite e quarzo, che si forma a 600°C. Lo Zircone era conosciuto già nell’antichità come pietra preziosa ed è stato ritrovato nei siti archeologici più antichi del mondo. È stato inoltre citato in molti testi, come la Bibbia e una poesia hindu sul mitico kalpa, un albero dalle foglie di Zircone. Alcune fonti citano una leggenda ebraica, nella quale ricorre un angelo chiamato “Zircone”, che avrebbe dovuto sorvegliare nell’Eden Adamo ed Eva.

Giacinto, da QUI.
Pietra 7 - Giacinto, in mineralogia, varietà di zircone (vedi la pietra 6) di color arancio tendente al rosso o al giallo; in gioielleria, il nome è esteso anche ad altre pietre di colore uguale, come lo spinello e il granato. Il giacinto di Compostella è una varietà opaca di quarzo colorato in rosso da pigmenti di ematite, quello di Ceylon è un altro nome dell’essonite mentre il giacinto orientale è una varietà di corindone aranciato. Con l’antico nome di “Giacinto”, lo Zircone viene citato in diversi passaggio della Bibbia, prima come “Gemma di fuoco” (Ezechiele 28, 13-16), che Mosè offre e che compone il pettorale di Aronne, poi come una delle dodici gemme che decorano il muro della città celeste di Gerusalemme (Apocalisse 21, 19-20). Andrea, arcivescovo di Cesarea e teologo bizantino, fu autore verso la fine del X secolo di un commento sul libro dell’Apocalisse, nel quale collegò le dodici gemme della città di Gerusalemme con gli Apostoli: il Giacinto (Zircone) era assegnato all’Apostolo Simone.

Agata.
Pietra 8 - Agata si forma per deposizione ritmica di silice, normalmente entro cavità amigdalari (amigdala è una concrezione minerale, di dimensioni e composizioni varie a forma di mandorla, originata da una deposizione di sostanza proveniente da soluzioni circolanti che ha riempito una cavità di rocce preesistenti di tipo eruttivo-effusivo) di rocce basaltiche (rocce effusive di origine vulcanica di colore scuro o nero con un contenuto di silice (SiO2) relativamente basso (dal 45 al 52 % in peso) o legni pietrificati. È una varietà di Calcedonio, di durezza 6-7 nella scala di Mohs e una frattura di tipo concoide, il nome generico che viene dato al quarzo quando si presenta in masse compatte microcristalline di aspetto variabile: generalmente si tratta di croste o masse concrezionarie per via del tipo di mineralizzazione, di colore uniforme o zonate (con striature di varie tonalità) e frequentemente in aggregati tondeggianti (mammellonari o botroidali) o nodulari. La struttura è costituita prevalentemente da fibre criptocristalline isorientate e in misura minore da aggregati microgranulari. A seconda della colorazione e dell'aspetto, il calcedonio prende varie denominazioni (agata, corniola, crisoprasio, diaspro, eliotropio e onice). Nella relativa paragenesi (minerali con elementi chimici comuni formatisi a diverse temperature) dei nesosilicati, minerali definiti acidi poiché costituiti da sodio e fluoro, l'olivina si forma alla massima temperatura, 1200°C., seguita da topazio, berillo, tormalina, fluorite e quarzo, che si forma a 600°C. L'agata può presentarsi con zone di diversi colori. Quando l'agata si presenta in bande piane e parallele, di colore contrastante (chiare/scure), prende il nome di onice (dal greco ὄνυξ, ónyx, unghia, per l'aspetto traslucido). A seconda dei colori delle bande, si hanno diverse denominazioni. Con strato di fondo marrone è sardonice o sardonica, con strato di fondo rosso, corniola o cornalina.

Ametista.
Pietra 9 - Ametista è una varietà violacea di quarzo, spesso associata a rocce basaltiche subalcaline, una delle gemme più utilizzate per la creazione di gioielli, sigilli e intagli. Il quarzo, appartenente ai nesosilicati, è un diossido di silicio, SiO2, sistema  di  cristallizzazione  romboedrico a prismi  esagonali ed è il secondo minerale più abbondante nella crosta terrestre (circa il 12% ) dopo i feldspati, che costituiscono circa il 41% della massa della crosta continentale e che si possono trovare anche in gabbro e basalto, costituenti principali della crosta oceanica. Per gli antichi greci il quarzo veniva definito cristallo (dal greco krýstallos, ghiaccio). Essi, infatti, ritenevano tale minerale una varietà di ghiaccio fredda al punto da non poter essere più disciolta. A trarli in inganno, la struttura apparentemente esagonale, simile a quella dei fiocchi di neve, e la sensazione di freddo al tatto causata dalla conducibilità termica. Tra le varietà del quarzo, l'ametista merita un'attenzione storico-mitologica. Ametista era infatti una ninfa del corteo di Diana, dea particolarmente sensibile al tema della castità. Di tale ninfa, in un momento di estasi etilica, si invaghì Bacco che iniziò così ad inseguirla per possederla. La ninfa chiese aiuto alla sua signora la quale per proteggere, non tanto la vita, quanto la castità della ninfa, la trasformò in gelido cristallo di quarzo. Rinsavito dalla sbornia, Bacco si commosse per la fine della ninfa e così le dette il colore del vino e la proprietà di preservare dei ed umani dagli eccessi delle ubriacature. Ametista deriva infatti dal greco "améthystos" che significa "non ebbro". Tra i ricchi (soprattutto nella Roma imperiale) comparve quindi il vezzo di immergere un anello di ametista nel bicchiere di vino prima di bere. Dato che all'epoca tale gemma era rara e preziosa, e questa usanza era in voga solo tra i potenti, l'anello di ametista, venne visto pian piano come un simbolo di potere. L'usanza che i potenti di Roma avessero un anello di ametista si radicò così tanto tra il popolino che tale simbolo venne utilizzato più tardi dalla chiesa cattolica romana per esprimere autorità. Ancor oggi tale anello fa parte del corredo vescovile. Sempre dal punto di vista storico, va anche ricordato che fra le dodici gemme del pettorale sacro portato dagli antichi sacerdoti ebraici, ognuna delle quali rappresentava una qualità del Dio, vi erano varietà di quarzo: il diaspro, l'ametista e l'onice. Infine, la famosa sfera di cristallo che permette ai "maghi" di vedere il futuro, immagine tipica nella cultura popolare che ha le sue origini in Cina. Spesso infatti i notabili di quel paese (ne fa cenno anche Marco Polo) erano soliti rinfrescarsi le mani posandole su una sfera di quarzo. Le vesti sontuose e colorate, la lingua un po' oscura, quasi arcana e la fantasia hanno trasformato così nel tempo, i notabili in questione nel prototipo del mago. Nella relativa paragenesi (minerali con elementi chimici comuni formatisi a diverse temperature) dei nesosilicati, minerali definiti acidi poiché costituiti da sodio e fluoro, l'olivina si forma alla massima temperatura, 1200°C., seguita da topazio, berillo, tormalina, fluorite e quarzo, che si forma a 600°C.

Olivina.
Pietra 10 - Crisolito è una varietà limpida e trasparente di Olivina, usata come gemma. L'olivina è un minerale appartenente ai nesosilicati. È una miscela isomorfa di forsterite (estremo magnesifero) Mg2SiO4 e fayalite (estremo ferrifero) Fe2SiO4, rari in natura.
Paragenesi, la serie di
Bowen, da: https://it.wiki
pedia.org/wiki/Paragenesi.
Con sistema cristallino rombico e di durezza 6,5 - 7 della scala di Mohs, le olivine sono costituenti fondamentali di molte rocce, soprattutto di quelle magmatiche ultramafiche e mafiche (povere di silice), sia intrusive (come peridotiti, gabbri) che effusive ( come komatiiti, basalti). Le olivine rappresentano il primo minerale a cristallizzare da un fuso originato dalla fusione parziale del mantello terrestre (fuso primario). Nella relativa paragenesi (minerali con elementi chimici comuni formatisi a diverse temperature) dei nesosilicati, minerali definiti acidi poiché costituiti da sodio e fluoro, l'olivina si forma alla massima temperatura, 1200°C., seguita da topazio, berillo, tormalina, fluorite e quarzo, che si forma a 600°C. Il nome Olivina deriva dal colore verde oliva tipico di questo minerale. Viene usato come sinonimo il termine crisolito (quando la pietra appare trasparente), mentre peridoto è un termine datato che indica una varietà trasparente, in particolare una gemma, del minerale. Il nome crisolito con l’aggiunta di appellativi diversi, commercialmente si dà anche ad altre pietre preziose, come il crisolito orientale, varietà di crisoberillo verde; crisolito acquamarina, varietà di berillo giallo-verdolino; crisolito d’acqua, varietà di ozocerite verde-bottiglia detta anche moldavite; crisolito del Brasile, varietà di tormalina verde smeraldo; crisolito del Capo, varietà di prehnite color verde; crisolito di Ceylon, varietà di tormalina giallo-verdolino; crisolito di Sassonia, varietà di topazio giallo-verdognolo.

Onice, da QUI.
Pietra 11 - Onice è un'agata, si forma per deposizione ritmica di silice, normalmente entro cavità amigdalari (amigdala è una concrezione minerale, di dimensioni e composizioni varie a forma di mandorla, originata da una deposizione di sostanza proveniente da soluzioni circolanti che ha riempito una cavità di rocce preesistenti di tipo eruttivo-effusivo) di rocce basaltiche (rocce effusive di origine vulcanica di colore scuro o nero con un contenuto di silice (SiO2) relativamente basso (dal 45 al 52 % in peso) o legni pietrificati. È una varietà di calcedonio, nome generico che viene dato al quarzo, appartenente ai nesosilicati, quando si presenta in masse compatte di silice microcristallina con tessitura fibroso-orientata. Nella relativa paragenesi (minerali con elementi chimici comuni formatisi a diverse temperature) dei nesosilicati, minerali definiti acidi poiché costituiti da sodio e fluoro, l'olivina si forma alla massima temperatura, 1200°C., seguita da topazio, berillo, tormalina, fluorite e quarzo, che si forma a 600°C. L'agata può presentarsi con zone di diversi colori. Quando l'agata si presenta in bande piane e parallele, di colore contrastante (chiare/scure), prende il nome di onice (dal greco ὄνυξ, ónyx, unghia, per l'aspetto traslucido).A seconda dei colori delle bande, si hanno diverse denominazioni. Con strato di fondo marrone è sardonice o sardonica, con strato di fondo rosso, corniola o cornalina.

Diaspro.
Pietra 12 - Diaspro (dal greco-latino iaspis, "pietra screziata") non è un minerale ma una roccia sedimentaria formata unicamente da quarzo (SiO2), appartenente quindi ai nesosilicati e contenente spesso alcune impurità, solitamente composti di ferro, che conferiscono alla roccia vivaci colorazioni, rendendola ricercata come pietra semi-preziosa. Per rocce si intendono gli aggregati naturali di minerali (pietre con una composizione chimica ben definita e abbastanza omogenea) e quindi, al contrario di quest'ultimi, non possono essere espresse o definite mediante formule in quanto non presentano una composizione chimica e/o cristallina omogenea e definibile. Le rocce sono fondamentalmente eterogenee, quindi costituite da più minerali ma ve ne sono anche omogenee, che contengono un unico tipo di minerale; in questo particolare caso la roccia si distingue dal minerale poiché manca di una regolarità chimica strutturale e/o cristallina, in quanto vi sono presenti delle impurità. 
Vi sono tre tipi fondamentali di rocce: 1) le rocce ignee, che si formano quando il magma si raffredda nella crosta terrestre o la lava si raffredda sulla superficie del suolo o sul fondo del mare; 2) le rocce metamorfiche, che si formano quando le rocce esistenti sono soggette a pressioni e temperature così grandi da trasformarsi, cosa che si verifica, ad esempio, quando le piastre continentali si scontrano; 3) le rocce sedimentarie, formate dalla diagenesi o dalla litificazione dei sedimenti, che a loro volta sono formati dall'erosione, dal trasporto e dalla deposizione delle rocce esistenti. I diaspri sono costituiti da quarzo micro e criptocristallino granulare, in certi casi anche fibroso, combinato a volte a piccole quantità di silice opalina. La roccia si forma in acque abbondanti di silice per sedimentazione e precipitazione innescata da un processo vulcanico attivo in un bacino acquifero. La precipitazione della silice può avvenire sotto forma di "gel" che in seguito, dopo la deposizione sul fondo del bacino, si solidifica; tuttavia l'origine del diaspro può essere a volte organogeno, cioè può essere originato da alcuni tipi di spugne e/o radiolari e/o gusci silicei di diatomee (rispettivamente animali appartenenti al genere porifera, animali unicellulari planctonici e alghe unicellulari planctoniche). Le varietà di diaspro sono molte, rendendo la classificazione dei vari tipi della roccia piuttosto difficile. Le principali varietà sono: Diaspro comune, varietà bruna con macchie rosse o giallastre che in Germania viene chiamato silex; Diaspro fiorito, che presenta inclusioni translucide di agata, a vene o a macchie. Le miniere principali in Italia si trovano in provincia di Lucca e in Sicilia; Diaspro giallo, tra le zone gialle di questa specie vi sono delle sottili vene o dendriti brune, biancastre e talora verdi. Anche questa specie di diaspro si può trovare in Sicilia; Diaspro zonato, composto da bande parallele di quarzo e calcedonio variopinti. Oltre che in Sicilia, questa specie si trova anche in Sardegna; Diaspro-onice, una sottovarietà della precedente in cui i contrasti di colore sono più vivaci (in prevalenza rosso e verde) e le zone non sono parallele; Diaspro malachite, con chiazze verdi di malachite su sfondo rosso; Crisodiaspro, che contiene delle inclusioni verdi di sali di cromo, da non confondersi con la crisocolla. Si trova nelle miniere tedesche; Diaspro sanguigno, dal colore che va dal rosso mattone al rosso sangue. Con questo nome si suole indicare erroneamente anche una varietà di eliotropio verde a macchioline rosse. Si trova nelle miniere siciliane; Diaspro nero se di colore uniforme e perfettamente nera; viene lucidata in piccole lastre come l'onice; Diaspro verde con screziature brune e rossicce. Il tono del colore verde è comunque scuro simile a quello dell'eliotropio; Plasma, specie che presenta una struttura intermedia tra i diaspri e i calcedoni dato che la sua struttura non è proprio del tutto compatta e neanche completamente fibrosa. Il colore è verde vivace, più cupo e meno luminoso del crisoprasio; Lapis svizzero, varietà che veniva ottenuta dal diaspro tedesco di colorazione bruniccia-grigiastra colorandola col blu di Prussia a imitazione del lapislazzuli.

Fra le varie traduzioni e trascrizioni giunte a noi, ne tengo in considerazione tre:
3) Dizionario_portatile_della_Bibbia... (del 1768  QUI )

1) Nel primo ordine:                           sardonico                        topazio                         smeraldo
2) I:                                                    cornalina                         topazio                        carbonchio
3) Gemma-tribù:                            sardonica -Ruben          topazio-Simeone               smeraldo- Levi

1) Nel secondo ordine:                         rubino                          zaffiro                          calcedonio
2) II.                                                   smeraldo                        zaffiro                           diamante
3) Gemma-tribù:                                 ? -Giuda                     saffiro-Dan                   jaſpe-Neftali

1) nel terzo ordine,                               opale                            agata                              ametista
2) III.                                                     ligure                            agata                              ametista
3) Gemma-tribù:                                liguri-Gad                     agata-Aſer                      ametiſto-Iſtacar

1) nel quarto ordine:                           grisolito                           onice                               diaspro
2) IV:                                                     berillo                            onice                               diaspro
3) Gemma-tribù:                            criſolito-Zabulon          onichino-Giuſeppe                berillo-Beniamino.

Cambia dunque l'elenco delle gemme, sia come posizioni che varietà di pietre. Mentre sardonico, cornalina e onice o onichino le abbiamo considerate nelle pietre 8 e 11, il berillo nella pietra 3, l'opale e la ligure della settima posizione ci giungono nuove.

Indagando sulla definizione di Ligure della settima pietra:
Dal traduttore google, l'ebraico leshem, che è stato tradotto come Ligure         לשם        = opale,
                                             lettere ebraiche leggibili da destra a sinistra  Mem-Shin-Lamed
ma in merito esistono sul web varie ipotesi:
- § Pietra di Finale, calcare bioclastico, vacuolare, di colore bianco, rosato o rossastro, cavato nei pressi di Finale
  Ligure. È costituita in massima parte da frammenti di colonie di coralli impastati con altri fossili neritici (der. del gr.
  νηρίτης «conchiglia marina»; di zona o regione del mare) di età miocenica; è molto usata in Liguria come pietra da
  costruzione.
- Onici calcarei, diconsi certe Palle di calce carbonata compatta , che trovansi negli Appennini fra il territorio Ligure
  e la Lunigiana.
- Plinio il Vecchio, come già in Grecia Teofrasto prima di lui, confuse la Rubellite con il lyncurius, un tipo particolare
  di gemma che si riteneva derivasse dalla cristallizzazione di urina di lince, che nelle varie traduzioni potrebbe
  essere stato confuso con ligusticus, cioè ligure.
- (Ebr. Leshem), una pietra preziosa menzionata in (Esodo 28:19; 39:12) come la prima nella terza fila della corazza
  del sommo sacerdote. È impossibile dire con certezza quale pietra sia indicata con il termine ebraico; ma forse la
  tormalina, o più sicuramente la varietà rossa nota come rubellite, ha pretese migliori di qualsiasi altro minerale.
  La rubellite è una pietra dura, usata come gemma e talvolta venduta per zaffiro rosso.
- Dizionario biblico ATS, Ligure, Probabilmente lo stesso con il Giacinto, una pietra nella corazza del sommo
  sacerdote, Esodo 28:19; 39:12, si dice che fosse di un colore rosso intenso e brillante, con una sfumatura di giallo
  e trasparente.
- Dizionario biblico di Easton (Hebrews leshem) compare solo in Esodo 28:19 e 39:12, come il nome di una pietra
  nella terza fila sulla corazza del sommo sacerdote. Alcuni hanno supposto che questa pietra fosse la stessa del
  Jacinth (q.v.), altri che era l'opale. Ora non c'è minerale con questo nome. La "ligurite" è così chiamata dalla
  Liguria in Italia, dove è stata trovata.
- Dizionario senza restrizioni rivisto di Webster, (n.) Una specie di pietra preziosa., Enciclopedia biblica
  internazionale standard, LIGURE, lig'-ur (Exodus 28:19; Exodus 39:12 la versione di King James, la versione rivista
  (britannica e americana) "jacinth").
- L'ebraico di Strong, 3958. leshem - (una pietra preziosa) forse ambra o Jacinth ... un gioiello, forse il giacinto. Da
  una radice inutilizzata di significato incerto; una gemma, forse il giacinto - ligure. 3957, 3958. leshem. 
- Introduzione. ... ligurion, ligurius, ligure... giacinto o ambra ...
- dizionario Ligure (2 Occorrenze) ... LIGURE. lig'-ur (Esodo 28:19; Esodo 39:12 la versione di Re Giacomo, la
  Revisionata) Versione (britannica e americana) "jacinth"). ... 
Jacinth ... Doveva designare la stessa pietra della ligure (Hebrews leshem) menzionato in Esodo 28:19 come la
  prima pietra della terza fila in alto ...

Appare evidente quindi la grande confusione scaturita a proposito delle gemme, in ogni caso nelle varie ipotesi si accenna oltre al Giacinto, pietra già trattata come pietra 7, all'opale, all'ambra e alla rubellite. Vediamo quindi le caratteristiche di queste pietre:

Opale, da QUI.
Opale è un minerale colloidale amorfo composto da silice idrata, SiO2·nH2O quindi privo di struttura reticolare, infatti non si presenta in cristalli, ma in vene, noduli e croste di vari colori, spesso con iridescenze, di durezza 5,5 - 6,5 della scala di Mohs. Il colore è variabile dal trasparente al bianco latte, con una infinità di differenti intermedi (verde, rosso, giallo, marrone, nero). Il contenuto in acqua può arrivare fino al 20%. La formazione dell'opale avviene mediante lento deposito geologico di un gel colloidale di silice a bassa temperatura. Il nome opale è riconducibile al sanscrito ùpala, al greco opallios e al latino opălus con significato di pietra preziosa. Esistono molte varietà di opale, quella comune, l'opale nobile, l'opale nero, l'opale d'acqua, l'opale di fuoco, l'opale xiloide e la ialite. L'opalescenza, il gioco di colori e di luce presentato dai campioni di opale, è dovuta ad effetti di interferenza e diffrazione della luce, causata a sua volta dalla regolare disposizione delle sferette di silice che si dispongono in una forma regolare e tridimensionale come nei cristalli. Il riscaldamento di campioni di opale può causarne la disidratazione con perdita dell'effetto di opalescenza ma una parziale reidratazione è ottenibile con una prolungata immersione in acqua. Già in antichità questa pietra era estremamente apprezzata ma allo stesso tempo temuta. Per la sua capacità di riflettere tutti i colori, si credeva contenesse i poteri di tutte le pietre. Chiamata “La pietra degli occhi”, era un amuleto infallibile per qualsiasi problema connesso alla vista, sia dal punto di vista anatomico che spirituale. Si credeva, infatti, che l’Opale avesse il potere di sviluppare la “Vista”, ovvero la chiaroveggenza, i poteri divinatori e la consapevolezza spirituale. Fra le antiche leggende, c'era quella per cui si riteneva l'opale protettrice dei ladri e perciò fu ritenuta simbolo dell'astuzia.

Ambra.
Ambra è una resina fossile di conifere estinte (pinus succinifera) di cui il 78% è C carbonio, il 10% H idrogeno e l’11% O ossigeno, di durezza da 2,5 a 3 della scala di Mohs e peso specifico 1,53, con una varietà di colori che vanno dal giallo arancio al bruno. Nella mitologia greca, Fetonte, figlio del dio Elio (il Sole) e della ninfa Climene, per mostrare a Epafo che Elio fosse veramente suo padre, lo pregò di lasciargli guidare il carro solare ma, a causa della sua inesperienza, ne perse il controllo e i cavalli si imbizzarrirono correndo all'impazzata per la volta celeste: prima salirono troppo in alto, bruciando quel tratto di cielo che diverrà la Via Lattea, quindi scesero troppo vicino alla terra, devastando la Libia che divenne un deserto e annerendone gli abitanti. Gli umani chiesero quindi aiuto a Zeus che, adirato, scagliò un fulmine contro Fetonte che precipitò alle foci del fiume Eridano (il Po), nome dato alla costellazione omonima. Le sorelle di Fetonte, le Eliadi, piansero abbondanti lacrime con viso afflitto e vennero trasformate dagli dèi in pioppi biancheggianti e le loro lacrime si trasformarono così in Ambra. Chiamata dagli antichi greci come èlektron, ha dato il nome a tutti i fenomeni che ora definiamo “elettrici” per le sue proprietà elettromagnetiche. Da notare che anche il termine “magnetico” deriva a sua volta dalla regione dell'antica Grecia ricca di minerali con proprietà che ora definiamo appunto “magnetiche”. Il nome Ambra deriva dall'antico germanico amber, vocabolo formato dal suffisso an e ber o bar, col senso di “ardere, splendere”. Nel moderno tedesco l'Ambra si indica con bern-stein, “pietra rilucente”. Deriva invece dall'arabo an bar, termine riferito all'ambra grigia, la sostanza galleggiante che secerne lo stomaco del capodoglio e che si ritrovava sulle spiagge rigettata dalle onde del mare, che non ha alcuna affinità con la pietra. Fin dall'antichità, i maggiori giacimenti di ambra si trovavano nella zona che va dal mar Baltico al mar Nero e dall’VIII secolo a.C. in poi, i Celti cominciarono a commerciarla regolarmente con i Fenici e con i Greci e dal periodo in cui si fusero con i Liguri, soprattutto nell'Italia settentrionale e più in generale nell'occidente europeo (dalla Cultura di Golasecca), nei loro commerci di sale, argento e bronzo, iniziati fin dai tempi di Tartesso (la Tarsisch biblica), i Liguri inserirono l'ambra, tutte materie prime ritenute preziosissime dagli antichi. L'inclusione di insetti, foglie e detriti organici rimasti chiusi all'interno durante il processo di formazione della pietra ne aumenta il valore. Nelle civiltà orientali e mediterranee l'ambra veniva bruciata per favorirne gli effetti calmanti e per sterilizzare gli ambienti. Gli antichi guaritori veneravano l'ambra e la usavano come elisir per guarire tutto ad eccezione dei problemi d'amore. Questa pietra emana enormi quantità di luce e calore e, se strofinata, si elettrizza negativamente emanando un' intensa energia magnetica. E' una delle pietre più morbide e per questo si graffia facilmente. Nel mondo islamico si ritiene che impedisca la trasmissione di infezioni e contagi e viene quindi usata per i bocchini dei narghilé. In India gli si attribuisce la capacità di preservare dalle infiammazioni alla gola e di curare tutte le affezioni polmonari.

Rubellite, da QUI.
Rubellite è una varietà di elbaite, appartenente al supergruppo delle tormaline, di colore rosso purpureo, della classe dei silicati, ordine dei ciclosilicati, la cui composizione chimica è Na(Li,Al)3(OH)4(BO3)3(Si6O18), di durezza 7-7,5 della scala di Mohs. I cristalli di rubellite erano noti in Europa quando furono importati i campioni dall'Oriente già in epoca romana, tuttavia questi esemplari di rubellite vennero confusi con altre gemme rosse come alcuni granati e spinelli. Persino Plinio il Vecchio, come già in Grecia Teofrasto prima di lui, la confuse con il lyncurius, un tipo particolare di gemma che si riteneva derivata dalla cristallizzazione di urina di lince. I Romani erano convinti che questa pietra possedesse una forza segreta particolare e la impiegavano per creare fibbie e spille soprattutto in forma di animali. In Asia, in particolar modo in Cina, la rubellite venne utilizzata per realizzare i fermagli che adornavano i vestiti dei mandarini cinesi. Le tormaline sono un supergruppo di minerali appartenenti alla classe dei silicati, ordine dei ciclosilicati il cui nome deriva dal cingalese turmali, che significa letteralmente “pacco misto”, una pietra che può presentarsi in vari colori e che in passato indicava il nome dei cristalli importati in Europa dall'isola di Ceylon (Sri Lanka). Il cristallo appartiene al sistema trigonale, si presenta prismatico, molto allungato, striato verticalmente e a volte con sviluppo disuguale alle due estremità dell'asse verticale. Il suo colore dipende dalla composizione chimica e può non essere uniforme nel cristallo. Elbaite è un boro-silicato di sodio, litio, alluminio, con composizione chimica Na (Li1,5Al1,5) Al6Si6O18 (BO3) 3 (OH) 4, una specie di tormalina ciclosilicata ad anello in gruppo di sei, sistema cristallino trigonale e durezza 7,5 nella scala di Mohs, caratterizzata da varietà e profondità di colori e dalla buona qualità dei suoi cristalli. Scoperta originariamente all'isola d'Elba, in Italia, nel 1913, l'elbaite si forma nelle rocce e nelle vene ignee e metamorfiche in associazione con lepidolite, microcline e spodumene nelle pegmatiti di granito; con andalusite e biotite in scisto; e con molibdite e cassiterite in enormi depositi di sostituzione idrotermale. L'elbaite è allocromatica, il che significa che tracce di impurità possono tingere i cristalli e può essere fortemente pleocroica. Ogni colore dell'arcobaleno può essere rappresentato dall'elbaite e alcune di esse presentano zonazioni multicolori. Varietà di elbaite: incolore = achroite (dal greco "άχρωμος, àchromos" che significa "incolore"); rosso o rosso-rosato = rubellite (da rubino); da blu chiaro a verde bluastro = varietà di indicolite brasiliana (dall'indaco): verde = varietà di verdelite brasiliana (dallo smeraldo); tormalina di anguria = suddivisa in zone con un centro rossastro circondato da una zona esterna verde. Le microscopiche inclusioni aciculari in alcuni cristalli di elbaite mostrano gatteggiamento, l'effetto dell'occhio di gatto nei cabochon lucidi.

Mosaico delle 12 tribù di Israele, dalla
facciata della sinagoga di Givat
Mordechai Etz Yosef, via Ha Rav
Gold, a Gerusalemme. In alto, da
destra a sinistra: Reuben, Judah, Dan,
Asher. In mezzo, da destra a sinistra:
Simeon, Issachar, Naphtali, Joseph.
In basso, da destra a sinistra: Levi,
(nel mosaico è raffigurato il choshen
pettorale dei cohen, i sommi 
sacerdoti, da Esodo 28) Zebulun, Gad
e Benjamin. Da: https://commons.wik
Su queste dodici pietre dovevano quindi essere incisi i nomi delle tribù, così il sommo sacerdote le portava sul suo cuore quando si presentava davanti a Dio. Il pettorale (choshen) era fissato all'efod da corde dorate inserite in anelli d'oro negli angoli superiori, infilati nelle prese delle due pietre di onice sulle spalle e da anelli ai due angoli inferiori, attraverso cui era infilato un nastro blu.
Quindi il corretto abbinamento fra figli di Giacobbe-Israel secondo l'ordine di nascita e l'ordine delle pietre è:
1) Ruben - Rubino 
2) Simeone - Topazio 
3) Levi - Smeraldo 
4) Giuda - Carbonchio 
5) Dan - Zaffiro 
6) Neftali - Diamante [zircone?] 
7) Gad - Giacinto 
8) Ascèr - Agata 
9) Issachar - Amatista 
10) Zevulùn - Crisolito
11) Giuseppe - Onice 
12) Benjamin - Diaspro.

Singolarmente, il nome 'rubino' ha la stessa radice di 'Ruben', anche se pare derivi dal latino medievale rubinus, da rubĕus = rosso, mentre in latino russum = rosso. 

A questa prima struttura tribale se ne succedette un'altra a cui si aggiunsero Efraim e Manasse, figli di Giuseppe ma adottati da Giacobbe. Anche in questo caso, il primogenito fu scippato del suo diritto di primogenitura da Giacobbe-Israele (come aveva fatto col fratello Esaù) durante la sua speciale benedizione ai figli maschi sul letto di morte: « Giuseppe notò che il padre aveva posato la destra sul capo di Efraim e ciò gli spiacque. Prese dunque la mano del padre per toglierla dal capo di Efraim e porla sul capo di Manasse. Disse al padre: "Non così, padre mio: è questo il primogenito, posa la destra sul suo capo!" Ma il padre ricusò e disse: "Lo so, figlio mio, lo so: anch'egli diventerà un popolo, anch'egli sarà grande, ma il suo fratello minore sarà più grande di lui e la sua discendenza diventerà una moltitudine di nazioni." » (Genesi 48,17-19). Queste due tribù saranno a capo del Regno di Israele, nato nella parte settentrionale del Regno di Davide dopo la morte di Salomone, con a sud la Giudea, da Giuda, sopravvissuta fino al 131/136, quando dopo varie ritorsioni, l'Imperatore Romano Adriano rinomina Gerusalemme "Aelia Capitolina" e proibisce la circoncisione. Simon Bar Kokheba (Bar Kochba) capeggerà quindi gli ebrei nella terza guerra Giudaico-Romana, vasta rivolta in seguito a cui la maggior parte della popolazione è annientata (circa 580.000 morti). Adriano rinominerà quindi la provincia di Giudea "Syria Palaestina" intendendo cancellare il nome di Iudea sostituendolo con quello che deriva dal greco "Phalastine", che indica la "terra dei Filistei", con l'intento di sradicare la memoria dell'Ebraismo. Sarà l'ultima rivolta, che vedrà, con la capitolazione di Masada, la fine delle ribellioni contro Roma e il completamento dell'espulsione del popolo Ebraico. La tragedia dell'epoca di Adriano segnerà per i Giudei la fine del sogno di uno stato indipendente e il rinvio dell'arrivo di un Messia, motivando il sionismo del 1800 e la proclamazione dello stato di Israele nel 1948.

A proposito del computo del tempo, va considerato che il calendario ebraico è il più antico, dal 3760 prima dell'era volgare (a.C.). Nel 3.760 a.C., secondo Zecharia Sitchin, il genere umano ottenne la sovranità e mentre Kish era la capitale del regno della nuova era, sotto l'egida di Ninurta, a Nippur veniva introdotto il calendario, attualmente in uso presso il popolo ebraico: sbocciava così la civiltà di Sumer, dalla cui città di Ur, in seguito, Abramo sarebbe emigrato nel Canaan.

Nell'Astrologia Ebraica, l'abbinamento fra tribù e segni dello Zodiaco è un passaggio obbligato, ma in questo caso nella corrispondenza tribù-segni si considerano le tribù dei figli di Giuseppe, Efraim e Manasse, che non hanno corrispondenti pietre sul pettorale, mentre non si considerano Giuseppe e Levi che hanno invece corrispondenti pietre sul pettorale. In totale quindi, le tribù che terremo in considerazione per le affinità e le corrispondenze, diventano 14. Ogni cultura ha così interpretato e codificato a modo suo le relazioni fra pietre e relativi segni zodiacali.  

Da QUI: "L'Astrologia ebraica per molti versi è simile a quella tradizionale, anche se presenta comunque originali differenze: ad esempio ciascun segno zodiacale è contraddistinto da una lettera dell'alfabeto ebraico, e rappresenta anche una tribù d'Israele. Nel libro cabalistico SEFER YETZIRA sono contenuti i suoi fondamenti, espressi in uno stile enigmatico e laconico che si presta a diverse interpretazioni: scopriamo infatti che l'alfabeto di cui sopra si compone di ventidue lettere, di cui dodici simboleggiano la radice di ogni segno, mentre le altre dieci sono in analogia con i pianeti. Ciascuno dei dodici segni è legato a una tribù di Giacobbe (due di esse prendono il nome da due nipoti), ai cinque sensi (vista, udito, olfatto, gusto e tatto), e a sette facoltà, definite nel Sacro Libro di Abramo "sensi passivi": il parlare all'Ariete; il riflettere al Toro; l'andare al Gemelli; la vista al Cancro; l'udito al Leone; l'agire alla Vergine; il tatto alla Bilancia; l'olfatto allo Scorpione; il dormire al Sagittario; l'adirarsi al Capricorno; il gusto all'Acquario e il ridere ai Pesci. I sensi "passivi" quali sono il parlare, il riflettere, l'andare, l'agire, il dormire, l'adirarsi e il ridere svelano un modo particolare di confrontarsi (interagire ?) con la realtà, mentre quelli "attivi''; vista, udito, olfatto, tatto e gusto, segnalano i modi di influenzarla.".

Nel mosaico (qui sopra) sulla facciata della sinagoga di Givat Mordechai Etz Yosef, via Ha Rav Gold, a Gerusalemme, ad ognuna delle 12 tribù dei figli di Giacobbe-Israel è abbinata un'immagine estrapolata dalle sentenze pronunciate durante la benedizione speciale che il patriarca aveva proferito prima di morire.

Ricapitolando quindi le affinità:

Tribù di Ruben, da QUI.
1) Ruben significa - Il Signore ha veduto la mia miseria, ora mio marito mi amerà.
Sentenza: Mia virtù e primizie del mio vigore; superiore in rango, e (insieme) superiormente fiero. Impetuoso come l’acqua, non devi godere superiorità.
Tribù: Ruben, che significa: "Vedi: un figlio!". E Ruben, figlio primogenito di Giacobbe e di Lia, è conosciuto per il suo grande attaccamento nei confronti della madre, ma anche per essere stato l'unico fratello ad aver difeso coraggiosamente Giuseppe. Non a caso il Cancro ha un legame profondo con la sua famiglia e soprattutto con la mamma, che per lui è e sarà sempre davvero speciale.
Pietra: Rubino
Segno zodiacale: Cancro, casa degli antenati, mano destra.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Chet ח, che vuol dire "peccato", ma anche "vitalità", poiché la sua forma ricorda l'utero della donna. E pochi come il Cancro vivono immersi nell'universo emotivo femminile.
Ci si confronta (e interagisce) con la realtà attraverso: Vista.

Tribù di Simeone, da QUI.
2) Simeone significa - Il Signore ha osservato ch’io sono trascurata, quindi mi diede anche questo.
Sentenza: Simeone e Levi son (del tutto) fratelli, strumenti d’ingiustizia sono le loro spade. Nel loro consiglio non entri la mia persona; nel loro congresso non ti unire, o mio onore: perocchè nella loro collera uccidono un uomo, e nella loro calma storpiano un bue. Maledetta la loro collera, poiché è feroce; e l’ira loro, poiché è inflessibile! Voglio dividerli in Giacobbe, e sparpagliarli in Israel.
Tribù: Simeone, che vuol dire "ascolto", ricordato per il coraggio e la violenza con cui conduceva le sue battaglie. Nasce spontanea l'associazione con l'autoritario Leone, che ama esibirsi come "signore" indiscusso del proprio spazio. Questo segno esprime magnanimità e capacità di imporsi, ma anche egocentrismo e ostentazione.
Pietra: Topazio
Segno zodiacale: Leone, casa dei discendenti o eredi, rene sinistro.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Tet ט, che vuol dire ''bastone di comando", ma anche "serpente", e con ogni probabilità Mosé ne aveva uno simile quando compiva i suoi miracoli. D'altronde il comando è il tallone d'Achille del Leone, che deve imparare a esercitarlo con saggezza.
Ci si confronta (e interagisce) con la realtà attraverso: Udire.

Tribù di Levi, qui
rappresentata dal
pettorale della decisione,
da QUI.
3) Levi significa - Ora finalmente mio marito vivrà presso di me, poiché gli ho partorito tre figliuoli.
Sentenza: Simeone e Levi son (del tutto) fratelli, strumenti d’ingiustizia sono le loro spade. Nel loro consiglio non entri la mia persona; nel loro congresso non ti unire, o mio onore: perocchè nella loro collera uccidono un uomo, e nella loro calma storpiano un bue. Maledetta la loro collera, poiché è feroce; e l’ira loro, poiché è inflessibile! Voglio dividerli in Giacobbe, e sparpagliarli in Israel.
Tribù: Nel territorio di Canaan, la tribù di Levi, a cui appartenevano i sacerdoti di più alto grado, invece di un distretto territoriale come le altre tribù, ottenevano un compenso in denaro grazie alla concessione, da parte di quarantotto città situate in varie parti del paese, delle decime dei proventi della terra, oltre ai remunerativi doni del popolo.
Pietra: Smeraldo.



Tribù di Giuda, da QUI.
4) Giuda significa - Finalmente renderò omaggio al Signore, riconoscendo questo benefizio al di là dei miei meriti.
Sentenza: tu riceverai gli omaggi de’ tuoi fratelli, la tua mano coglierà la cervice de’ tuoi nemici, prostrerannosi a te i figli di tuo padre. Qual giovine leone egli è Giuda – tu ritorni [illeso], figliuol mio, dopo aver fatto preda - egli si piega, si corica, a guisa di leone, o di leonessa, e chi lo farebbe alzare? Non verrà a mancare lo scettro da Giuda, nè il Baston del comando dai piedi suoi; a segno che (anche allora che) si verrà a Scilò [a fare la distribuzione della terra conquistata, Giosuè Capo 18], a lui sarà l’obedienza dei popoli [una superiorità sulle altre tribù]. Egli lega alla vite il suo puledro, alla vite dell’uva migliore il figlio dell’asina sua; lava nel vino il suo vestito, e nel sangue delle uve i suoi panni. Ha rubicondi gli occhi per l’abbondanza del vino, e candidi i denti per l’abbondanza del latte.
Tribù: è quella di Yehuda (Giuda) che significa "ringraziare", ed è anche la tribù dalla quale provenivano re e capi d'Israele. Non a caso è riconducibile all'Ariete che simboleggia l'affermazione ma anche l'egocentrismo.
Pietra: Carbonchio
Segno zodiacale: Ariete, casa della vita, piede destro.        
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Heh ה, che vuol dire "Ecco!", la cui forma rappresenta le tre dimensioni dello spazio: altezza, larghezza e profondità. Essa ben si abbina all'Ariete, che ha bisogno di libertà più di ogni altra cosa, e detesta la lentezza, l'indecisione, la stupidità e l'insubordinazione.
Ci si confronta (e interagisce) con la realtà attraverso: Parlare.

Tribù di Dan, da QUI.
5) Dan significa - Iddio mi fece giustizia, e di fatti m’esaudì, e mi diede un figlio.
Sentenza: difenderà la sua gente, al pari di uno dei Capi d’Israel. Sia Dan qual serpente sulla strada, qual cerasta sulla via; che morde le calcagna del cavallo, ed il cavalcatore ne cade all’indietro. Da te, Dio Signore, io spero la salute.
Tribù: Dan, da cui provenivano i giudici di Israele o gli eroi che combattevano per la giustizia come, ad esempio, Sansone, in accordo con la capacità del Capricorno di far trionfare sempre e comunque il bene, agendo in maniera conforme ai bisogni del singolo o della collettività per non creare scompensi. Il Capricorno manifesta grandiosità negli impegni e nelle responsabilità, ma rischia diffidenza, freddezza e introversione.
Pietra: Zaffiro
Segno zodiacale: Capricorno, casa del governo, fegato.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Ayin ע, che significa "occhio" e indica la capacità di osservare la realtà senza distrarsi, ma anche "sorgente", intesa come libero fluire delle proprie energie mentali ed esistenziali, o come rinnovamento profondo.
Ci si confronta (e interagisce) con la realtà attraverso: Adirarsi.

Tribù di Naftalì, da QUI.
6) Naftalì significa - Una lotta di Dio [acerrima] lottai con mia sorella ed anche ho vinto.
Sentenza: è una cervia sciolta; egli, che tributa (a Dio) parole di contentezza.
Tribù: Neftali, figlio di Giacobbe, che parlava a tutti con grande gentilezza di modi e alla cui tribù Mosè, prima di morire, augurò abbondanza. Neftali significa "addolcire", e i Pesci manifestano una particolare dolcezza e delicatezza di sentimenti, ma anche indolenza e fuga dalla realtà.
Pietra: Diamante [Zircone]
Segno zodiacale: Pesci, casa dei nemici, milza.        
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Quf  ק, che vuol dire "scimmia", intesa come capacità di imitare e adattarsi al prossimo. E' l'unica lettera ad estendersi sotto le altre, cosa che accade sovente ai Pesci quando si abbandonano alla tristezza e all'autocommiserazione.
Ci si confronta (e interagisce) con la realtà attraverso: Ridere.

Tribù di Gad, da QUI.
7) Gad significa - Con buona sorte!
Sentenza: aggredito da orde nemiche, taglierà loro il calcagno.
Tribù: Gad, i cui membri erano legati alla terra e all'agricoltura, elementi che in qualche modo richiamano la figura di Demetra a cui il sesto segno dello Zodiaco è legato, spesso raffigurata con una spiga di grano, quasi a evocare l'amore per il cibo semplice e sano dei suoi nativi. La Vergine manifesta la qualità della produttività, ma può esibire difetti come la pignoleria e la pedanteria.
Pietra: Giacinto
Segno zodiacale: Vergine, casa della salute, mano sinistra.   
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Yod י , che vuol dire "mano", e sono noti l'ingegno e la capacità manuale che contraddistinguono il segno della Vergine. E' anche la lettera più piccola, un punto nero, e ciò si rivela in analogia con la modestia e l'umiltà virginea.
Ci si confronta (e interagisce) con la realtà attraverso: Agire.

Tribù di Ascèr, da QUI.
8) Ascèr significa - Con mia felicità! Sì, le donne mi diran beata.
Sentenza: d’Ascèr saranno pingui i prodotti: egli somministrerà regie delizie.
Tribù: Aser, i cui componenti erano noti per il loro carattere ribelle e indipendente. Ciò li accomuna alle caratteristiche dei nati sotto il segno dell'Acquario, che sono allergici a qualsiasi tipo di vincolo o limitazione, ma sono anche bravissimi a difendere il loro territorio e a tutelare i loro diritti. L'Acquario evidenzia la capacità di perseguire il benessere dell'umanità in generale, ma stenta a riconoscere e ad accettare i propri sentimenti, positivi o negativi che siano.
Pietra: Agata
Segno zodiacale: Acquario, casa degli amici, stomaco.      
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Tzadi צ, che vuol dire "giusto" in riferimento all'equilibrio, sia psichico che cosmico, tra il bene e il male, e anche alla congiunzione degli opposti, che determina l'armonia interiore. La lettera nella forma ricorda un albero i cui rami tendono verso l'alto, e gli Acquario sono dei sognatori utopisti, che idealizzano amore e fraternità in un mondo senza barriere né confini.
Ci si confronta (e interagisce) con la realtà attraverso: Gusto.

Tribù di Issachàr, da QUI.
9) Issachàr significa - Iddio m’ha dato il mio premio; perché ho dato la mia serva a mio marito.
Sentenza: è un asino corpulento, che si corica tra i graticolati [in luoghi riparati]. Trova felice il riposo, ed ameno il suolo; piega quindi il dorso a portar la soma, e si fa obediente tributario.
Tribù: Issachar che aveva come specifico compito quello di preparare il calendario, e a cui appartenevano i consiglieri d'Israele i quali, con i loro preziosi consigli, potevano comprendere e aiutare a comprendere le difficoltà che incontravano gli altri.
Pietra: Ametista
Segno zodiacale: Toro, casa della proprietà, rene destro.         
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno:  Vav ו , che letteralmente significa "gancio", e quindi richiama la gelosia e la possessività che caratterizzano il Toro. La forma della lettera ricorda quella della spina dorsale, che pone l'accento sulla sicurezza e la stabilità. Il Toro manifesta grandi capacità costruttive, ma anche caparbietà.
Ci si confronta (e interagisce) con la realtà attraverso: Riflettere.

Tribù di Zevulùn, da QUI.
10) Zevulùn significa - Iddio m’ha fornita d’una felice provvisione; finalmente mio marito abiterà meco, poiché gli ho partoriti sei figli.
Sentenza: abiterà al lido del mare; egli (starà) al lido delle navi, ed il suo confine (sarà) presso a Sidòn.
Tribù: è quella di Zabulon, che vuol dire abitazione, ed era dedita al commercio, settore anche questo riconducibile ai Gemelli. Non dobbiamo inoltre dimenticare che il terzo segno dello Zodiaco, al pari dei saggi mercanti ebrei, non perde occasione di approfondire gli argomenti più svariati, pur mantenendo quel tocco di leggerezza e di superficialità che lo contraddistingue.
Pietra: Crisolito
Segno zodiacale: Gemelli, casa dell'attrazione, piede sinistro.    
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Zayin ז, abbreviazione di "maschio e femmina", che simboleggia la fusione tra i due sessi. La sua forma ricorda quella di una spada tagliente come a volte sa essere la parola, vera e propria arma di difesa e offesa per ciascun Gemelli. Le sue qualità sono il desiderio e la capacità di apprendere e relazionarsi, i possibili difetti superficialità e volubilità.
Ci si confronta (e interagisce) con la realtà attraverso: Andare.

Tribù di Giuseppe, da QUI.
11) Giuseppe significa - Iddio ha dato fine alla mia ignominia.
Sentenza: Una pianta prosperosa è Giuseppe , pianta prosperosa (situata) presso una fonte; i cui rami si spaziano sopra il pergolato. E lo amareggiarono, e lo saettarono; gli furono avversi i saettieri. Ma resistè vigoroso l’arco suo, e furono agili le sue braccia; col (soccorso del) Dio tutelare di Giacobbe; di Lui, ch’è il pastore, anzi la rocca d’Israel. Col favore (cioè) del Dio di tuo padre, il quale ti soccorrerà; dell’Onnipossente che ti benedirà, benedizioni provenienti dall’alto cielo, benedizioni dell’imo-giacente abisso: benedizioni (dico, del cielo che fa l’uffizio) delle mammelle, e (del suolo, che fa l’uffizio) della matrice. Le benedizioni che ti dà tuo padre si alzano ai beni provenienti dai monti, alle dolcezze delle alte colline. Verranno [tutte queste benedizioni] sul capo di Giuseppe, sulla testa di lui ch’è il distinto tra’ suoi fratelli.
Pietra: Onice.

Tribù di Benjamin, da QUI.
12) Binjamìn significa - Ben-Onì [figlio del mio lutto] e Binjamìn [figlio della destra, caro come la mano destra].
Sentenza: è un lupo rapace, il quale la mattina mangia preda, e la sera divide bottino.
Tribù: Beniamino, unico dei figli di Giacobbe che nacque mentre la sua famiglia si trovava in viaggio. Ciò si identifica perfettamente con la natura del nono segno dello Zodiaco, che ha un'innata tendenza all'avventura e al muoversi. Il Sagittario manifesta la spinta a trascendere la natura umana, ma può anche precipitare nel fanatismo e nel dogmatismo.
Pietra: Diaspro
Segno zodiacale: Sagittario, casa del viaggio, pancreas.  
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Samekh ס, vuol dire "dare appoggio" ed ha la forma di un cerchio; simboleggia l'idealismo e l'anelito verso il divino, e infatti il compito evolutivo del Sagittario è proprio quello di realizzare le sue aspirazioni spirituali.
Ci si confronta (e interagisce) con la realtà attraverso: Dormire.

Estensione della tribù di Manasse.
13) Manasse, il primogenito di Giuseppe.
Sentenza: formerà un popolo e diverrà potente.
Tribù: Manasse, primogenito di Giuseppe, in ebraico è scritto con le stesse lettere della parola "anima", e ricorda la forza interiore esercitata in maniera sotterranea, ma anche l'energia che si ritira nell'intimità delle proprie emozioni per ricaricarsi, rigenerandosi attraverso il nutrimento che l'ambiente gli concede accettando il suo volere. Lo Scorpione mostra grandi capacità di stimolare se stessi e gli altri, ma esprime anche forte possessività, gelosia e vendicatività.
Segno zodiacale: Scorpione, casa della morte, intestino.    
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Nun נ, che significa "caduta", conseguenza dell'errore che conduce inevitabilmente alla verità. Persino la forma della lettera, che sembra precipitare verso il basso, è un invito a rinascere dalle proprie ceneri, come ben sanno fare gli Scorpione.
Ci si confronta (e interagisce) con la realtà attraverso: Olfatto.

Tribù di Efraim.
14) Efraim, il fratello minore, secondogenito di Giuseppe.
Sentenza: diverrà più potente di lui [di Manasse], e la sua discendenza sarà un aggregato di popolazioni.
Tribù: Efraim, nipote di Giacobbe, secondogenito di Giuseppe suo prediletto perché avuto da Rachele, la più amata fra le sue spose. Indica il legame coniugale, importantissimo per ogni Bilancia che si rispetti, che prevale su quello altrettanto importante che lega i genitori ai figli. Il segno della Bilancia esprime un forte senso diplomatico, ma può anche mettersi continuamente in contrapposizione e polemica.
Segno zodiacale: Bilancia, casa dell'amore sessuale, cistifellea.    
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Lamed ל , che vuol dire "imparare" ma anche "insegnare", due azioni che racchiudono la reciprocità e lo scambio. La forma di questa lettera pur essendo un po' tortuosa è al contempo armonica, ricordando il senso estetico e la raffinatezza dei Bilancia.
Ci si confronta (e interagisce) con la realtà attraverso: Tatto.



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