Ipotesi di come avrebbe potuto essere il Choshem, Pettorale della decisione dei sommi Cohen ebraici. Il rettangolo geometricamente "aureo", è ottenuto da QUI. |
Il "Pettorale della decisione", che fungeva anche da strumento oracolare per le decisioni da prendere, è stato indossato per primo dal sommo sacerdote Aronne (Aharon, fratello di
Mosè, della tribù di Levi, da Esodo 28:15-30), il primo ad essere investito di quella dignità. Nella Torah, il sommo sacerdote era preminentemente il rappresentante del Messia: come ministro dell'espiazione
sull'altare, come intercessore presso il trono divino, come consigliere
infallibile essendo l'oracolo di Dio e come consolatore, poiché portava sulle sue labbra la benedizione efficace
(Numeri 6, 22-27).
Fino ad allora fra le genti di Sem (i semiti), gli uffici di sacerdote e profeta erano riuniti nella stessa persona, il "Cohen", titolo che da lì in poi definirà invece solo i sommi pontefici. Nel territorio di Canaan, la tribù di Levi, a cui appartenevano i sacerdoti di più alto grado, invece del reddito dovuto ad un distretto
territoriale come le altre tribù, otteneva un compenso in denaro grazie alla concessione, da parte di quarantotto città situate in varie parti del paese, delle decime dei proventi della terra, oltre ai remunerativi doni del popolo. Per legge, i successori di Aharon dovevano essere della sua stirpe, o i figli maggiori o coloro che ne esercitassero un diritto ereditario. Zadok (o anche Sadoq o Zadoq), discendente di Aharon fu il sommo sacerdote al tempo di re Salomone, colui che fece costruire il
primo tempio e a Sadoq si richiamavano i Sadducei, che costituirono
un'importante corrente spirituale del tardo giudaismo (alla fine del
periodo del secondo Tempio) e una distinta fazione politica
verso il 130 a.C., con la dinastia asmonea.
L'ultimo sommo
sacerdote del secondo tempio sarà Phannias ben Samuel, perito nella distruzione di
Gerusalemme da parte delle legioni di Tito nel 70, che trafugarono i tesori del Tempio portandoli a Roma e che a loro volta sottrassero i Visigoti di Alarico nel "Sacco di Roma" del 410. Lo storico romano-orientale Procopio testimoniò che Alarico si era impadronito dei «tesori di
Salomone, re degli Ebrei, mirabili a vedersi perché quasi tutti
adorni di smeraldi, che anticamente erano stati presi a Gerusalemme
dai Romani».
Su queste dodici pietre dovevano quindi essere incisi i
nomi delle tribù, così il sommo sacerdote le portava sul suo cuore
quando si presentava davanti a Dio. Il pettorale (choshen) era fissato all'efod
da corde dorate inserite in anelli d'oro negli angoli superiori,
infilati nelle prese delle due pietre di onice sulle spalle e da
anelli ai due angoli inferiori, attraverso cui era infilato un nastro
blu.
A questa prima struttura tribale se ne succedette un'altra a cui si aggiunsero Efraim e Manasse, figli di Giuseppe ma adottati da Giacobbe. Anche in questo caso, il primogenito fu scippato del suo diritto di primogenitura da Giacobbe-Israele (come aveva fatto col fratello Esaù) durante la sua speciale benedizione ai figli maschi sul letto di morte: « Giuseppe notò che il padre aveva posato la destra sul capo di Efraim e ciò gli spiacque. Prese dunque la mano del padre per toglierla dal capo di Efraim e porla sul capo di Manasse. Disse al padre: "Non così, padre mio: è questo il primogenito, posa la destra sul suo capo!" Ma il padre ricusò e disse: "Lo so, figlio mio, lo so: anch'egli diventerà un popolo, anch'egli sarà grande, ma il suo fratello minore sarà più grande di lui e la sua discendenza diventerà una moltitudine di nazioni." » (Genesi 48,17-19). Queste due tribù saranno a capo del Regno di Israele, nato nella parte settentrionale del Regno di Davide dopo la morte di Salomone, con a sud la Giudea, da Giuda, sopravvissuta fino al 131/136, quando dopo varie ritorsioni, l'Imperatore Romano Adriano rinomina Gerusalemme "Aelia Capitolina" e proibisce la circoncisione. Simon Bar Kokheba (Bar Kochba) capeggerà quindi gli ebrei nella terza guerra Giudaico-Romana, vasta rivolta in seguito a cui la maggior parte della popolazione è annientata (circa 580.000 morti). Adriano rinominerà quindi la provincia di Giudea "Syria Palaestina" intendendo cancellare il nome di Iudea sostituendolo con quello che deriva dal greco "Phalastine", che indica la "terra dei Filistei", con l'intento di sradicare la memoria dell'Ebraismo. Sarà l'ultima rivolta, che vedrà, con la capitolazione di Masada, la fine delle ribellioni contro Roma e il completamento dell'espulsione del popolo Ebraico. La tragedia dell'epoca di Adriano segnerà per i Giudei la fine del sogno di uno stato indipendente e il rinvio dell'arrivo di un Messia, motivando il sionismo del 1800 e la proclamazione dello stato di Israele nel 1948.
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Particolare nell'Arco di Tito, a Roma, con la Menorah e probabilmente il Pettorale della decisione. |
I paramenti del sommo sacerdote si componevano in due gruppi di vesti. Al primo gruppo appartenevano quelle di semplice lino bianco:
tunica, cintura e mitra, il cui colore bianco simboleggiava la
purezza (Ap. 19, 8), con cui officiava nella prima parte del
giorno dell'Espiazione (Lv. 16, 23). L'altro gruppo di vesti si
distingueva per la loro magnificenza: "vesti d'oro",
"paramenti di gloria e di bellezza", fra cui:
Paramenti del sommo sacerdote israelita, da: https://www. lepietredellemeraviglie.it/il -pettorale-di-aronne |
a) Il meil, una tunica di colore
azzurro, il simbolo di ciò che è paradisiaco, quieto, e puro;
indossato sopra la veste bianca che univa l'idea di purezza ed
elevazione celeste. Questo mantello fluente era ricamato con
melograni per indicare l'amore di Dio e fra le melagrane, piccoli
sonagli d'oro, i cui toni musicali erano uditi quando il sommo
sacerdote entrava all'interno del santuario (Es. 29, 34-35).
b) L'efod, un corto giubbotto
tessuto con oro, azzurro, rosso, porpora e bisso (tela di lino
finissima, a trama rada, usata per biancheria ricamata o una sorta
di seta naturale marina ottenuta dai filamenti secreti dalla specie
di molluschi bivalvi marini Pinna nobilis) ritorto: mentre l'azzurro
indica il colore del cielo e il bianco quello dell'innocenza e della
santità, il cremisi, che è nel fuoco e nel sangue, simboleggia la
vita e il rosso è simbolo di dignità, maestà e potere regale.
L'efod era stretto sulle spallette della veste con due grandi pietre
di onice incastonate nell'oro, su cui erano incisi i nomi delle
dodici tribù. Il sommo sacerdote era così designato come
rappresentante di tutto il popolo Israelita. All'efod era legato
all'estremità da una cintura o nastro composto dagli stessi
materiali e colori.
c) Sul petto dell'efod c'era il
pettorale, (il choshen) "lo strumento del giudizio o della decisione",
un parallelogramma di due spanne di lunghezza e una di larghezza (circa venticinque centimetri), ma
raddoppiato o piegato in modo da contenere al suo interno le due pietre Urim e Thummim. Il materiale
era lo stesso dell'efod, ma sul lato esterno erano inserite quattro
file di pietre preziose, tre per fila.
d) Sulla sua testa il sommo
sacerdote indossava un turbante: mitsnepheth, da "mitra" e "tsanaph = avvolto
o avvolto intorno" su cui era fissata con nastri
azzurri una piastra o diadema d'oro, con l'iscrizione incisa, KODESH
LA YEHOVAH = Santo al Signore.
e) Connesso con il pettorale, nella tasca interna, si trovavano altre due tavole o gemme, Urim e Thummim, i mezzi o strumenti per la divinazione, decisione o giudizio, in questioni dubbie importanti per gli interessi pubblici della nazione. Urim è la forma plurale del sostantivo אוּר ur = "fuoco o luce", Tummim il plurale di תֹם thom, o tam = "pienezza, completamento, integrità, correttezza, verità" per essere perfetto". La traduzione ordinaria di Urim e Thummim è "Luci e perfezioni". Per quanto riguarda il modo in cui si ottenessero le risposte di Urim e Thummim ci sono diverse ipotesi, più o meno plausibili, ma solo delle congetture:
1. Le due tavole, rappresentanti un'affermazione e una negazione, erano inserite dentro la piegatura o tasca del pettorale e utilizzate alla maniera del sorteggio.
2. Che il sacerdote vestito con l'efod si fermasse davanti al velo (dell'Arca?) e ascoltasse la risposta pronunciata da una voce proveniente dall'interno.
3. La risposta verbale sarebbe stata trasmessa al sacerdote con l'illuminazione delle relative lettere, una dopo l'altra (vedere il Targum palestinese Es. 28, 30).
4. L'uso del pettorale aveva un'influenza morale sulla mente del sacerdote, che lo predisponeva a ricevere la risposta da parte di un dettato interiore dello Spirito Santo.
5. Essendo gli Urim e i Thummim identici ai dodici gioielli del pettorale, come prescritto in Esodo 28:30, Urim e Thummim dovevano essere messe sul pettorale per avere la perfetta rivelazione (Tummim) attraverso le loro luci (Urim).
6. Si può pensare che la risposta divina per "Sì" potesse essere avvertita da un aumento dello splendore dei gioielli mentre per il "No" si verificasse un oscuramento dello stesso.
Dio, nel dare a Mosè disposizioni per la costruzione del Tabernacolo, nel quale si sarebbe realizzata la Sua presenza, indicò quindi anche i paramenti che avrebbero dovuto indossare i sacerdoti durante il loro ufficio:
"Faranno dunque dei paramenti sacri per Aaronne, tuo fratello, e per i suoi figliuoli, affinché mi esercitino l'ufficio di sacerdoti. Farai pure il pettorale di decisione, artisticamente lavorato; lo farai come il lavoro dell'efod: d'oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto. Sarà quadrato e doppio; avrà la lunghezza di una spanna, e una spanna di larghezza.".
Per quello che riguarda i nomi delle gemme, le pietre preziose sul choshen, visto che fra le varie traduzioni della Bibbia la confusione è tanta, da http://www.archivio-torah.it/testotorah/20.pdf, ho ottenuto una traduzione dall'ebraico della Torah, in particolare l'Esodo 28 (Parashat Tezavvè), traduzione italiana di Samuel David Luzzatto: "9 E prenderai due pietre d’onice, e inciderai sopra di quelle i nomi dei figli d’Israel.
tenendo comunque presente che nella disposizione delle pietre preziose sul pettorale, l'ordine andava presumibilmente sempre da destra a sinistra, come nelle scrittura.
Vediamo nello specifico le gemme:
Pietra 1 - Rubino,
il corindone più nobile, ossido di alluminio con
inclusioni di cromo Al2O3:Cr, monocristallino,
di durezza 9 della scala di Mohs. Le inclusioni di cromo lo rendono
rosso vivace e nello stesso tempo gli inibiscono la crescita, per cui
le sue dimensioni solitamente non sono eccezionali, per cui i rubini
di dimensioni notevoli sono più costosi dei diamanti. Il corindone
(pronuncia korinˈdone) è un ossido di alluminio, un minerale
(quindi una pietra con una composizione chimica ben definita e abbastanza
omogenea) appartenente al gruppo dell'ematite
(minerali caratterizzati dalla formula chimica generica M2O3 dove M è
un metallo fra Al, Fe, V, Cr, Ti) che cristallizzano nel sistema
cristallino trigonale o romboedrico. In cristallografia, i sistemi
cristallini sono sette (triclino, monoclino, ortorombico, trigonale
o romboedrico, tetragonale, esagonale e cubico), da non confondere
con i sistemi reticolari (cubico, tetragonale, ortorombico,
monoclino, triclino, esagonale e romboedrico o trigonale) in cui i
punti del reticolo sono costituiti da una "base" composta
da uno o più entità molecolari (atomi, molecole o ioni), per cui la
struttura atomica dei cristalli è definita dal reticolo e dalla base
del reticolo. Le varietà pregiate di questo minerale sono
relativamente comuni tra le paragenesi (minerali con elementi chimici
comuni formatisi a diverse temperature) delle aureole di contatto
(che avviene in un magma che, risalendo da zone profonde di crosta e
mantello, intrude e staziona in zone meno profonde della crosta) fra
rocce intrusive acide e rocce calcareo-argillose. Le principali
varietà gemmologiche sono: Rubino, varietà di corindone di colore
rosso, dovuto al cromo, in varie tonalità; Zaffiro, varietà di
corindone di colore blu, dovuto al ferro e al titanio, in varie
tonalità; Padparadscha (fiore di loto), varietà di corindone di
colore aranciato, dovuto ai cromofori, gruppo di atomi capaci di
conferire colorazione a seguito di una transizione elettronica;
Leucozaffiro, varietà di corindone trasparente ed incolore.
Pietra 2 - Topazio, un
silicato di alluminio e fluoro Al2SiO4(F,OH)2
molto simile per struttura allo zircone, sistema di cristallizzazione
ortorombico e con cristalli principalmente prismatici, terminanti con
facce piramidali di durezza 8 della scala di Mohs. Topazio, granato e
zircone appartengono al gruppo dei nesosilicati, la cui
struttura mineralogica si basa su tetraedri isolati di SiO4
con disposizione compatta
Pietra 3 - Smeraldo, è
una varietà di berillo Be3Al2Si6O18 con molto cromo (Cr) e vanadio (V), con sistema cristallino esagonale, durezza 8 della scala
di Mohs. L'intenso colore verde che lo caratterizza è dovuto probabilmente alla presenza di cromo
(fino al 0,19%) e probabilmente a quelle di vanadio e ferro. Soltanto la
presenza del cromo rende il berillo uno smeraldo, mentre il berillo
in cui è presente soltanto il vanadio dovrebbe invece essere
denominato berillo verde. Gli smeraldi sono graduati usando quattro
parametri basilari: colore, trasparenza, taglio e peso. L'aspetto
della gemma più importante è sicuramente il colore, seguito dalla
trasparenza. Il berillo, minerale dalla formula Be3Al2(Si6O18)
appartenente al gruppo omonimo, non è da confondere con il
crisoberillo, così detto per il suo colore giallo dorato (dal greco
χρυσός, oro), che è un alluminato del berillio ma appartiene
al gruppo degli spinelli e le sue varietà più note sono
l'alessandrite e il cimòfane. Nel berillo, la presenza di ioni
estranei impartisce differenti colorazioni, dando luogo a diverse
varietà, molte delle quali sono pregiate in gioielleria:
Pietra 4 - Carbonchio,
nome che gli antichi davano ad una pietra preziosa di colore rosso
vivo; rubino o granato. Essendo già presente nell'elenco il rubino,
è presumibile che potesse trattarsi della Rodolite, una gemma
di colore rosso scuro intenso che appartiene al gruppo dei granati. È un silicato di
alluminio (Mg,Fe)3 Al2(SiO4)3,
sistema cristallino cubico di durezza 6,5-7,5 della scala di Mohs.
Come topazio e zircone, i granati sono nesosilicati con
formula generale X3Y2(SiO4)3. Il sito X è generalmente occupato da
un catione bivalente (Ca2+, Mg2+, Fe2+,
Mn2+) e il sito Y da cationi trivalenti (Al3+,
Fe3+, Cr3+) in coordinazione cubica e
ottaedrica rispettivamente. Il silicio è posto al centro di un
tetraedro ai cui vertici vi sono quattro atomi di ossigeno; questi
ultimi sono legati a cationi (ioni con carica positiva) costituendo
così la struttura dei granati. I cationi possono sostituirsi tra di
loro per isomorfismo facendo in modo che non esistano termini puri ma
miscele di vari granati. Nella
relativa paragenesi (minerali con elementi chimici comuni formatisi a
diverse temperature) dei nesosilicati, minerali definiti acidi poiché
costituiti da sodio e fluoro, l'olivina si forma alla massima
temperatura, 1200°C., seguita da topazio, berillo, tormalina,
fluorite e quarzo, che si forma a 600°C.
Pietra 5 - Zaffiro è un
corindone, ossido di alluminio con inclusioni di ematite e
rutilo Al2O3:Fe,Ti che ne determinano il colore
blu-azzurro, tipico della gemma, di durezza 9 della scala di Mohs.
Come il rubino è un corindone. Gli zaffiri possono essere di colori
diversi, dal rosa all'arancio, al porpora, al verde, al giallo fino
al bianco incolore. Altre varietà sono quella arancione, chiamata
padparadscha, la più preziosa varietà di corindone, l'armofane di
colore grigio opaco e lo zaffiro incolore conosciuto come
leucozaffiro. Sono spesso chiamate impropriamente 'zaffiri' anche
altre varietà ad esclusione del rubino. Tempo fa i corindoni
colorati prendevano il nome di altre pietre, seguito dal suffisso
"orientale". Tra parentesi la vecchia nomenclatura: zaffiro
viola (ametista orientale), zaffiro verde (smeraldo orientale),
zaffiro giallo (topazio orientale) dove il colore giallo è dovuto a
cromo e manganese e zaffiro rosa (Patmaraga) di colore rosa carico.
Pietra 6 - Diamante è
costituito da un reticolo cristallino di atomi di solo C (carbonio)
disposti secondo una struttura tetraedrica, una delle tante forme
allotropiche in cui può presentarsi il carbonio. Sistema cristallino
cubico, è il più duro dei minerali, 10 della scala di Mohs. I
diamanti hanno origine nel mantello della Terra, dove esistono le
condizioni di altissima pressione necessarie alla loro formazione. Si
pensa che i diamanti ritrovati in superficie provengano da una
profondità tra i 150 e i 225 km. Vista la sua durezza, potrebbe
essere stato difficile incidere il nome della tribù su di esso, per
cui potrebbe essere stato scambiato con un'altra pietra incolore,
come ad esempio lo Zircone,
minerale che, come topazio e granato, appartiene al gruppo dei
nesosilicati, la cui formula chimica è ZrSiO4 e
che cristallizza nel sistema cristallino tetragonale ma può
variare: lo zircone alto, il più pregiato, ha forma dei cristalli a
prisma, lo zircone intermedio ha la struttura cristallina
parzialmente danneggiata dalla radioattività dei giacimenti e lo
zircone basso ha la struttura cristallina totalmente danneggiata
dalla radioattività dei giacimenti.
Lo zircone si forma in fusi
silicatici con un'alta concentrazione di elementi incompatibili e
accetta nel suo reticolo cristallino elementi ad alta forza di campo,
come l'Afnio che è quasi sempre presente in quantità che vanno
dall'1 al 4%. I colori naturali vanno generalmente dal trasparente
al giallo-dorato, rosso, marrone, blu, e verde. Gli esemplari
incolori vengono impiegati come sostituti del diamante. Lo zircone è
annoverato fra le gemme più antiche sulla Terra; in Australia
occidentale ne è stato rinvenuto un frammento risalente a 4,4
miliardi di anni fa, l'oggetto in assoluto più lontano nel tempo
reperito sul globo terrestre. La pietra (che ha durezza 7½, vicina a
quella del topazio) nella sua varietà incolore ha un indice di
rifrazione molto alto (1814-2024) inferiore soltanto a quello del
diamante, per cui la sua trasparenza e il suo caratteristico
sfavillio le hanno consentito di porsi come perfetta sostituzione
della pietra brillante per eccellenza (chimicamente però le due
gemme sono differenti: i diamanti sono costituiti da carbonio puro,
mentre gli zirconi sono nesosilicati, come granati e topazi). Nella
relativa paragenesi (minerali con elementi chimici comuni formatisi a
diverse temperature) dei nesosilicati, minerali definiti acidi poiché
costituiti da sodio e fluoro, l'olivina si forma alla massima
temperatura, 1200°C., seguita da topazio, berillo, tormalina,
fluorite e quarzo, che si forma a 600°C. Lo Zircone
era conosciuto già nell’antichità come pietra preziosa ed è
stato ritrovato nei siti archeologici più antichi del mondo. È
stato inoltre citato in molti testi, come la Bibbia e una poesia
hindu sul mitico kalpa, un albero dalle foglie di Zircone. Alcune
fonti citano una leggenda ebraica, nella quale ricorre un angelo
chiamato “Zircone”, che avrebbe dovuto sorvegliare nell’Eden
Adamo ed Eva.
Pietra 7 - Giacinto, in
mineralogia, varietà di
zircone (vedi la pietra 6) di color arancio tendente al
rosso o al giallo; in gioielleria, il nome è esteso
anche ad altre pietre di colore uguale, come lo spinello e il
granato. Il giacinto di Compostella è una varietà opaca di quarzo
colorato in rosso da pigmenti di ematite, quello di Ceylon è un
altro nome dell’essonite mentre il giacinto orientale è una
varietà di corindone aranciato.
Con l’antico nome di “Giacinto”, lo Zircone viene citato
in diversi passaggio della Bibbia, prima come “Gemma di fuoco”
(Ezechiele 28, 13-16), che Mosè offre e che compone il pettorale di
Aronne, poi come una delle dodici gemme che
decorano il muro della città celeste di Gerusalemme (Apocalisse 21,
19-20). Andrea, arcivescovo di Cesarea e teologo bizantino, fu autore
verso la fine del X secolo di un commento sul libro dell’Apocalisse,
nel quale collegò le dodici gemme della città di Gerusalemme con
gli Apostoli: il Giacinto (Zircone) era assegnato all’Apostolo
Simone.
Pietra 8 - Agata si forma
per deposizione ritmica di silice, normalmente entro cavità
amigdalari (amigdala è una concrezione minerale, di dimensioni e
composizioni varie a forma di mandorla, originata da una deposizione
di sostanza proveniente da soluzioni circolanti che ha riempito una
cavità di rocce preesistenti di tipo eruttivo-effusivo) di rocce
basaltiche (rocce effusive di origine vulcanica di colore scuro o
nero con un contenuto di silice (SiO2) relativamente basso
(dal 45 al 52 % in peso) o legni pietrificati. È
una varietà di Calcedonio,
di durezza 6-7 nella scala di Mohs e una frattura di tipo
concoide, il nome generico che viene dato al quarzo quando si
presenta in masse compatte microcristalline di aspetto variabile:
generalmente si tratta di croste o masse concrezionarie per via del
tipo di mineralizzazione, di colore uniforme o zonate (con striature
di varie tonalità) e frequentemente in aggregati tondeggianti
(mammellonari o botroidali) o nodulari. La struttura è costituita
prevalentemente da fibre criptocristalline isorientate e in misura
minore da aggregati microgranulari. A seconda della colorazione e
dell'aspetto, il calcedonio prende varie denominazioni (agata,
corniola, crisoprasio, diaspro, eliotropio
e onice). Nella
relativa paragenesi (minerali con elementi chimici comuni formatisi a
diverse temperature) dei nesosilicati, minerali definiti acidi poiché
costituiti da sodio e fluoro, l'olivina si forma alla massima
temperatura, 1200°C., seguita da topazio, berillo, tormalina,
fluorite e quarzo, che si forma a 600°C. L'agata può presentarsi con zone di
diversi colori. Quando l'agata si presenta in bande piane e
parallele, di colore contrastante (chiare/scure), prende il nome di
onice (dal greco ὄνυξ, ónyx, unghia, per l'aspetto
traslucido). A seconda dei colori delle bande, si hanno diverse
denominazioni. Con strato di fondo marrone è sardonice o
sardonica, con strato di fondo rosso, corniola o cornalina.
Pietra 9 - Ametista è
una varietà violacea di quarzo, spesso associata a rocce
basaltiche subalcaline, una delle gemme più utilizzate per la
creazione di gioielli, sigilli e intagli. Il
quarzo, appartenente ai nesosilicati,
è un diossido di silicio, SiO2, sistema di cristallizzazione romboedrico a prismi esagonali ed è il secondo minerale più abbondante nella crosta terrestre (circa il
12% ) dopo i feldspati, che costituiscono circa il 41% della massa
della crosta continentale e che si possono trovare anche in gabbro e
basalto, costituenti principali della crosta oceanica. Per gli
antichi greci il quarzo veniva definito cristallo
(dal greco krýstallos, ghiaccio). Essi, infatti, ritenevano tale
minerale una varietà di ghiaccio fredda al punto da non poter essere
più disciolta. A trarli in inganno, la struttura apparentemente
esagonale, simile a quella dei fiocchi di neve, e la sensazione di
freddo al tatto causata dalla conducibilità termica. Tra le varietà
del quarzo, l'ametista merita un'attenzione storico-mitologica.
Ametista
era infatti una ninfa del corteo di Diana, dea particolarmente
sensibile al tema della castità. Di tale ninfa, in un momento di
estasi etilica, si invaghì Bacco che iniziò così ad inseguirla per
possederla. La ninfa chiese aiuto alla sua signora la quale per
proteggere, non tanto la vita, quanto la castità della ninfa, la
trasformò in gelido cristallo di quarzo. Rinsavito dalla sbornia,
Bacco si commosse per la fine della ninfa e così le dette il colore
del vino e la proprietà di preservare dei ed umani dagli eccessi
delle ubriacature. Ametista deriva infatti dal greco "améthystos"
che significa "non ebbro". Tra i ricchi (soprattutto nella
Roma imperiale) comparve quindi il vezzo di immergere un anello di
ametista nel bicchiere di vino prima di bere. Dato che all'epoca tale
gemma era rara e preziosa, e questa usanza era in voga solo tra i
potenti, l'anello di ametista, venne visto pian piano come un simbolo
di potere. L'usanza che i potenti di Roma avessero un anello di
ametista si radicò così tanto tra il popolino che tale simbolo
venne utilizzato più tardi dalla chiesa cattolica romana per
esprimere autorità. Ancor oggi tale anello fa parte del corredo
vescovile. Sempre dal punto di vista storico, va anche ricordato che
fra le dodici gemme del pettorale
sacro portato dagli antichi sacerdoti ebraici, ognuna delle quali
rappresentava una qualità del Dio, vi erano varietà di quarzo: il
diaspro, l'ametista e l'onice. Infine, la famosa sfera di cristallo
che permette ai "maghi" di vedere il futuro, immagine
tipica nella cultura popolare che ha le sue origini in Cina. Spesso
infatti i notabili di quel paese (ne fa cenno anche Marco Polo) erano
soliti rinfrescarsi le mani posandole su una sfera di quarzo. Le
vesti sontuose e colorate, la lingua un po' oscura, quasi arcana e la
fantasia hanno trasformato così nel tempo, i notabili in questione
nel prototipo del mago. Nella
relativa paragenesi (minerali con elementi chimici comuni formatisi a
diverse temperature) dei nesosilicati, minerali definiti acidi poiché
costituiti da sodio e fluoro, l'olivina si forma alla massima
temperatura, 1200°C., seguita da topazio, berillo, tormalina,
fluorite e quarzo, che si forma a 600°C.
Pietra 10 - Crisolito è
una varietà limpida e trasparente di Olivina,
usata come gemma. L'olivina
è un minerale appartenente ai nesosilicati.
È una miscela isomorfa di forsterite (estremo magnesifero) Mg2SiO4
e fayalite (estremo ferrifero) Fe2SiO4,
rari in natura.
Con sistema cristallino rombico e di durezza 6,5 - 7
della scala di Mohs, le olivine sono costituenti fondamentali di
molte rocce, soprattutto di quelle magmatiche ultramafiche e mafiche
(povere di silice), sia intrusive (come peridotiti, gabbri) che
effusive ( come komatiiti, basalti). Le olivine rappresentano il
primo minerale a cristallizzare da un fuso originato dalla fusione
parziale del mantello terrestre (fuso primario). Nella relativa
paragenesi (minerali con elementi chimici comuni formatisi a diverse
temperature) dei nesosilicati, minerali definiti acidi poiché
costituiti da sodio e fluoro, l'olivina si forma alla massima
temperatura, 1200°C., seguita da topazio, berillo, tormalina,
fluorite e quarzo, che si forma a 600°C. Il nome Olivina
deriva dal colore verde oliva tipico di questo minerale. Viene
usato come sinonimo il termine crisolito (quando la pietra appare
trasparente), mentre peridoto
è un termine datato che indica una varietà trasparente, in
particolare una gemma, del minerale. Il nome crisolito
con l’aggiunta di appellativi diversi, commercialmente si dà anche
ad altre pietre preziose, come il crisolito
orientale, varietà di crisoberillo verde; crisolito
acquamarina, varietà di berillo giallo-verdolino; crisolito
d’acqua, varietà di ozocerite verde-bottiglia detta anche
moldavite; crisolito del
Brasile, varietà di tormalina verde smeraldo; crisolito
del Capo, varietà di prehnite color verde; crisolito
di Ceylon, varietà di tormalina giallo-verdolino; crisolito
di Sassonia, varietà di topazio giallo-verdognolo.
Pietra 11 - Onice
è un'agata, si forma
per deposizione ritmica di silice, normalmente entro cavità
amigdalari (amigdala è una concrezione minerale, di dimensioni e
composizioni varie a forma di mandorla, originata da una deposizione
di sostanza proveniente da soluzioni circolanti che ha riempito una
cavità di rocce preesistenti di tipo eruttivo-effusivo) di rocce
basaltiche (rocce effusive di origine vulcanica di colore scuro o
nero con un contenuto di silice (SiO2)
relativamente basso (dal 45 al 52 % in peso) o legni pietrificati. È
una varietà di calcedonio,
nome generico che viene dato al quarzo,
appartenente ai nesosilicati,
quando si presenta in masse compatte di silice microcristallina con
tessitura fibroso-orientata. Nella relativa paragenesi (minerali con
elementi chimici comuni formatisi a diverse temperature) dei
nesosilicati, minerali definiti acidi poiché costituiti da sodio e
fluoro, l'olivina si forma alla massima temperatura, 1200°C.,
seguita da topazio, berillo, tormalina, fluorite e quarzo, che si
forma a 600°C. L'agata può presentarsi con zone di diversi colori.
Quando l'agata si presenta in bande piane e parallele, di colore
contrastante (chiare/scure), prende il nome di onice
(dal greco ὄνυξ, ónyx, unghia, per l'aspetto traslucido).A
seconda dei colori delle bande, si hanno diverse denominazioni. Con
strato di fondo marrone è sardonice
o sardonica, con strato di fondo rosso, corniola
o cornalina.
Pietra 12 - Diaspro (dal
greco-latino iaspis, "pietra screziata") non è un minerale ma una roccia
sedimentaria formata unicamente da quarzo
(SiO2), appartenente quindi ai nesosilicati e contenente spesso alcune impurità, solitamente composti di ferro, che conferiscono alla roccia vivaci colorazioni, rendendola ricercata
come pietra semi-preziosa. Per
rocce si intendono gli aggregati naturali di
minerali (pietre con una composizione chimica ben definita e
abbastanza omogenea) e quindi, al contrario di quest'ultimi, non
possono essere espresse o definite mediante formule in quanto non
presentano una composizione chimica e/o cristallina omogenea e
definibile. Le rocce sono fondamentalmente eterogenee, quindi
costituite da più minerali ma ve ne sono anche omogenee, che
contengono un unico tipo di minerale; in questo particolare caso la
roccia si distingue dal minerale poiché manca di una regolarità
chimica strutturale e/o cristallina, in quanto vi sono presenti delle
impurità.
Fra le varie traduzioni e trascrizioni giunte a noi, ne tengo in considerazione tre:
Per quello che riguarda i nomi delle gemme, le pietre preziose sul choshen, visto che fra le varie traduzioni della Bibbia la confusione è tanta, da http://www.archivio-torah.it/testotorah/20.pdf, ho ottenuto una traduzione dall'ebraico della Torah, in particolare l'Esodo 28 (Parashat Tezavvè), traduzione italiana di Samuel David Luzzatto: "9 E prenderai due pietre d’onice, e inciderai sopra di quelle i nomi dei figli d’Israel.
10 Sei dei nomi loro sopra una pietra, e i nomi dei sei rimanenti (inciderai) sull’altra pietra, secondo la loro nascita.".
Visto che l'ebraico si scriveva da destra a sinistra e dall'alto in basso, fondamentalmente il senso di marcia dell'apparizione in cielo delle costellazioni nella notte e dei pianeti nel cielo durante le stagioni, per quello che riguarda l'emisfero boreale, anche l'ordine grafico avrebbe dovuto rispettare quell'ordine, per cui:
e così via ... il quarto il terzo il secondo il primo nome,
nello stesso senso in cui viene rappresentato l'alfabeto, con cui venivano indicati anche i numeri:
In quanto all'ordine di nascita dei figli di Giacobbe-Israel, nei capitoli 29, 30 e 35 di Genesi si specifica la successione delle nascite dei figli di Giacobbe-Israel con inoltre il significato dei loro nomi, che rispecchiano la competitività tra le sue due mogli: Leà, la sorella maggiore più feconda e Rachele, la sorella minore, più amata ma a lungo sterile:
Prosegue quindi l'Esodo 28:
Visto che l'ebraico si scriveva da destra a sinistra e dall'alto in basso, fondamentalmente il senso di marcia dell'apparizione in cielo delle costellazioni nella notte e dei pianeti nel cielo durante le stagioni, per quello che riguarda l'emisfero boreale, anche l'ordine grafico avrebbe dovuto rispettare quell'ordine, per cui:
e così via ... il quarto il terzo il secondo il primo nome,
nello stesso senso in cui viene rappresentato l'alfabeto, con cui venivano indicati anche i numeri:
Alfabeto ebraico, da: http://www.amicizia-ebraico-cristiana -della-romagna.it/alfabeto-ebraico.html |
In quanto all'ordine di nascita dei figli di Giacobbe-Israel, nei capitoli 29, 30 e 35 di Genesi si specifica la successione delle nascite dei figli di Giacobbe-Israel con inoltre il significato dei loro nomi, che rispecchiano la competitività tra le sue due mogli: Leà, la sorella maggiore più feconda e Rachele, la sorella minore, più amata ma a lungo sterile:
"32 Leà divenne incinta, e partorì un
figlio, cui pose nome Ruben, poiché disse: Sì, il Signore ha
veduto la mia miseria. Sì, ora mio marito mi amerà.
33 Rimasta nuovamente incinta, partorì
un figlio, e disse: Sì, il Signore ha osservato ch’io sono
trascurata, quindi mi diede anche questo. E lo chiamò Simeone.
34 Rimasta nuovamente incinta, partorì
un figlio, e disse: Ora finalmente mio marito vivrà presso di me,
poiché gli ho partorito tre figliuoli. Perciò gli pose nome Levi.
35 Rimasta nuovamente incinta, partorì
un figlio, e disse: Finalmente renderò omaggio al Signore
[conoscendo questo benefizio al di là dei miei meriti]; perciò gli
pose nome Giuda. Indi si rimase di
partorire.
6 Rachele disse: Iddio mi fece
giustizia, e di fatti m’esaudì, e mi diede un figlio. Perciò gli
pose nome Dan.
7 Bilhà serva di Rachele, rimasta
nuovamente incinta, partorì un secondo figlio a Giacobbe.
8 Rachele disse: Una lotta di Dio
[acerrima] lottai con mia sorella ed anche ho vinto. Quindi gli pose
nome Naftalì.
Leà vedendo ch’erasi rimasta di
figliare, prese la sua serva Zilpà, e la diede in moglie a Giacobbe.
10 Zilpà serva di Leà partorì a
Giacobbe un figlio.
11 Leà disse: Con buona sorte! Quindi
gli pose nome Gad.
12 Zilpà serva di Leà partorì un
secondo figlio a Giacobbe.
13 Leà disse: Con mia felicità! Sì,
le donne mi diran beata. Così gli pose nome Ascèr.
17 Iddio esaudì Leà, ed ella rimase
incinta, e partorì a Giacobbe un quinto figlio.
18 Leà disse: Iddio m’ha dato il mio
premio; perché ho dato la mia serva a mio marito. Quindi gli pose
nome Issachàr.
19 Leà rimase nuovamente incinta, e
partorì a Giacobbe un sesto figlio.
20 Leà disse: Iddio m’ha fornita
d’una felice provvisione; finalmente mio marito abiterà meco,
poiché gli ho partoriti sei figli. Quindi gli pose nome Zevulùn.
21 Poscia partorì una figlia, e le
pose nome Dinà.
22 Iddio poi si mostrò memore di
Rachele, l’esaudì, e la rese feconda.
23 Rimasta incinta, partorì un figlio,
e disse: Iddio ha dato fine alla mia ignominia.
24 Gli pose nome Giuseppe, con
dire: Il Signore m’aggiunga un altro figlio.
16 Partiti di Beth-El, e mancando un
breve tratto di terra per arrivare ad Efràt, Rachel partorì, ed
ebbe difficile parto.
17 Mentr’ella penava a partorire, la
levatrice disse: Non temere, poiché anche questo è per te un
figlio.
18 Nell’atto che spirava - imperocché
(indi) morì - gl’impose nome Ben-Onì [figlio del
mio lutto]; e suo padre lo nominò Binjamìn [figlio della
destra, caro come la man destra].
19 Rachel morì, e fu sepolta sulla
strada d’Efràt, ora Betlemme.
20 E Giacobbe eresse una lapide sulla
sua sepoltura: è quella che tuttora dicesi la lapide sepolcrale di
Rachel.
21 Israel partì e tese il suo
padiglione più in là di Migdal-Eder.
[Colla nascita di Binjamìn] i figli
di Giacobbe furono dodici.
6 Figli di Leà: Ruben, primogenito di
Giacobbe ; e Simeone e Levi e Giuda, e Issachàr e Zevulùn.
2 Figli di Rachel: Giuseppe e
Binjamìn.
2 Figli poi di Bilhà serva di Rachel:
Dan e Naftalì.
2 E figli di Zilpà serva di Leà: Gad
e Ascèr.
Son questi i figli di Giacobbe, che gli
nacquero in Paddàn-Aràm.".
"11 A lavoro d’incisore in pietra, a incisione di sigillo, inciderai nelle due pietre i nomi dei figli d’Israel; attorniate di castoni d’oro le farai.
12 Ed applicherai le due pietre sopra gli spallini del dorsale, pietre di ricordo pei figli d’Israel; Aronne cioè porterà i loro nomi innanzi al Signore, sulle due spalle sue, per ricordo.
13 E farai castoni d’oro.
14 E due catenelle d’oro puro, farai di fila attortigliate, a lavoro di fune; ed applicherai tali catenelle funiformi sui castoni.
15 E farai il pettorale di decisione [onde traevansi gli oracoli], a lavoro d’arazziere; simile al lavoro del dorsale lo farai, d’oro (cioè), di lana azzurra, di porpora, e di scarlatto, e di bisso ritorto lo farai.
16 Sarà un quadrangolo ripiegato [alla metà della lunghezza, per poter contenere gli Urìm]; avrà una spanna
di lunghezza, ed una spanna di larghezza.
17 E v’incastrerai, come incastransi le pietre (preziose) quattro file di pietre. Una fila: rubino, topazio, e smeraldo: (queste formeranno) il primo ordine.
18 E l’ordine secondo: carbonchio, zaffiro, e diamante [?].
19 E l’ordine terzo: giacinto, agata, ed amatista.
20 E l’ordine, quarto: crisolito, onice, e diaspro. Incastonate in oro saranno nelle loro incastrature.
21 Queste pietre porteranno i nomi dei figliuoli d’Israel, essendo dodici, giusta i nomi di quelli; (incise) a incisione di sigillo, rappresenteranno le dodici tribù, ciascheduna col suo nome."
Con quest'ultima prescrizione dobbiamo pensare che la sesta pietra non potesse essere un diamante, per l'impossibilità di potervi incidere, a quei tempi, il nome della tribù di appartenenza; poteva trattarsi invece di uno zircone, pietra simile ma notevolmente più lavorabile del diamante.
Ricapitolando:
nel primo ordine rubino (pietra 1) topazio (pietra 2) smeraldo (pietra 3)
nel secondo ordine carbonchio (pietra 4) zaffiro (pietra 5) diamante [zircone?] (pietra 6)
nel terzo ordine giacinto (pietra 7) agata (pietra 8) amatista (pietra 9)
nel quarto ordine crisolito (pietra 10) onice (pietra 11) diaspro (pietra 12),
tenendo comunque presente che nella disposizione delle pietre preziose sul pettorale, l'ordine andava presumibilmente sempre da destra a sinistra, come nelle scrittura.
Vediamo nello specifico le gemme:
Rubino, da QUI. |
Topazio, da QUI. |
e di conseguenza elevati valori di
rifrangenza, durezza e densità. Il Topazio si forma principalmente
in rocce plutoniche e vulcaniche (le rocce intrusive, ignee intrusive
o plutoniche sono le rocce magmatiche solidificate all'interno della
crosta terrestre) di tipo acido, ossia ricche di silicio e fluoro e
più raramente nelle rocce metamorfiche (quelle che si formano
all'interno della crosta terrestre da una serie di trasformazioni
mineralogiche e strutturali dovute a mutazioni dell'ambiente fisico
rispetto a quello in cui si erano originate). Nella
relativa paragenesi (minerali con elementi chimici comuni formatisi a
diverse temperature) dei nesosilicati, minerali definiti acidi poiché
costituiti da sodio e fluoro, l'olivina si forma alla massima
temperatura, 1200°C., seguita da topazio, berillo, tormalina,
fluorite e quarzo, che si forma a 600°C. Il Topazio è un
minerale allocromatico, quando è chimicamente puro è incolore,
mentre tracce di cromo, manganese o ferro gli conferiscono le
molteplici colorazioni con cui è conosciuto. In natura si può
quindi trovare, dal più comune al più raro, incolore, giallo,
giallo-arancio (cherry), giallo-bruno, rosa-arancio, azzurro
(naturale), blu-verde, rosa e rosso. Esposti alle radiazioni emesse
da cobalto 60, i topazi che sono incolori o di colore pallido,
acquistano una tonalità più profonda.
Smeraldo, da QUI. |
varietà colore agente colorante
acquamarina da azzurro acqua
a blu ferro
eliodoro/berillo aureo, varie
tonalità di giallo ossido di uranio o forse, ferro
morganite rosa o
salmone manganese
smeraldo verde cromo e/o vanadio
berillo rosso rosso ossido di manganese
goshenite incolore
Rodolite, da QUI. |
Zaffiro, da QUI. |
Diamante. |
Zircone, da QUI. |
Giacinto, da QUI. |
Agata. |
Ametista. |
Olivina. |
Paragenesi, la serie di Bowen, da: https://it.wiki pedia.org/wiki/Paragenesi. |
Onice, da QUI. |
Diaspro. |
Vi sono tre tipi fondamentali di rocce: 1) le rocce ignee,
che si formano quando il magma si raffredda nella crosta terrestre o
la lava si raffredda sulla superficie del suolo o sul fondo del mare;
2) le rocce metamorfiche, che si formano quando le rocce esistenti
sono soggette a pressioni e temperature così grandi da trasformarsi,
cosa che si verifica, ad esempio, quando le piastre continentali si
scontrano; 3) le rocce sedimentarie, formate dalla diagenesi o dalla
litificazione dei sedimenti, che a loro volta sono formati
dall'erosione, dal trasporto e dalla deposizione delle rocce
esistenti. I diaspri sono costituiti da quarzo micro e
criptocristallino granulare, in certi casi anche fibroso, combinato a
volte a piccole quantità di silice opalina. La roccia si forma in
acque abbondanti di silice per sedimentazione e precipitazione
innescata da un processo vulcanico attivo in un bacino acquifero. La
precipitazione della silice può avvenire sotto forma di "gel"
che in seguito, dopo la deposizione sul fondo del bacino, si
solidifica; tuttavia l'origine del diaspro può essere a volte
organogeno, cioè può essere originato da alcuni tipi di spugne e/o
radiolari e/o gusci silicei di diatomee (rispettivamente animali
appartenenti al genere porifera, animali unicellulari planctonici e
alghe unicellulari planctoniche). Le varietà di diaspro sono molte,
rendendo la classificazione dei vari tipi della roccia piuttosto
difficile. Le principali varietà sono: Diaspro comune, varietà bruna
con macchie rosse o giallastre che in Germania viene chiamato silex;
Diaspro fiorito, che presenta inclusioni translucide di agata, a vene
o a macchie. Le miniere principali in Italia si trovano in provincia
di Lucca e in Sicilia; Diaspro giallo, tra le zone gialle di questa
specie vi sono delle sottili vene o dendriti brune, biancastre e
talora verdi. Anche questa specie di diaspro si può trovare in
Sicilia; Diaspro zonato, composto da bande parallele di quarzo e
calcedonio variopinti. Oltre che in Sicilia, questa specie si trova
anche in Sardegna; Diaspro-onice, una sottovarietà della precedente
in cui i contrasti di colore sono più vivaci (in prevalenza rosso e
verde) e le zone non sono parallele; Diaspro malachite, con chiazze
verdi di malachite su sfondo rosso; Crisodiaspro, che contiene delle
inclusioni verdi di sali di cromo, da non confondersi con la
crisocolla. Si trova nelle miniere tedesche; Diaspro sanguigno, dal
colore che va dal rosso mattone al rosso sangue. Con questo nome si
suole indicare erroneamente anche una varietà di eliotropio verde a
macchioline rosse. Si trova nelle miniere siciliane; Diaspro nero se
di colore uniforme e perfettamente nera; viene lucidata in piccole
lastre come l'onice; Diaspro verde con screziature brune e rossicce.
Il tono del colore verde è comunque scuro simile a quello
dell'eliotropio; Plasma, specie che presenta una struttura intermedia
tra i diaspri e i calcedoni dato che la sua struttura non è proprio
del tutto compatta e neanche completamente fibrosa. Il colore è
verde vivace, più cupo e meno luminoso del crisoprasio; Lapis
svizzero, varietà che veniva ottenuta dal diaspro tedesco di
colorazione bruniccia-grigiastra colorandola col blu di Prussia a
imitazione del lapislazzuli.
3) Dizionario_portatile_della_Bibbia...
(del 1768 QUI )
1) Nel primo ordine: sardonico topazio smeraldo
2) I: cornalina topazio carbonchio
3) Gemma-tribù: sardonica
-Ruben topazio-Simeone smeraldo- Levi
1) Nel secondo ordine: rubino zaffiro calcedonio
2) II. smeraldo zaffiro diamante
3) Gemma-tribù: ?
-Giuda saffiro-Dan jaſpe-Neftali
1) nel terzo ordine, opale agata ametista
2) III. ligure agata ametista
3) Gemma-tribù: liguri-Gad agata-Aſer ametiſto-Iſtacar
1) nel quarto ordine: grisolito onice diaspro
2) IV: berillo onice diaspro
3) Gemma-tribù: criſolito-Zabulon onichino-Giuſeppe berillo-Beniamino.
Cambia dunque l'elenco delle gemme, sia come posizioni che varietà di pietre. Mentre sardonico, cornalina e onice o onichino le abbiamo considerate nelle pietre 8 e 11, il berillo nella pietra 3, l'opale e la ligure della settima posizione ci giungono nuove.
Indagando sulla definizione di Ligure della settima pietra:
Dal traduttore google, l'ebraico leshem, che è stato tradotto come Ligure לשם = opale,
Indagando sulla definizione di Ligure della settima pietra:
Dal traduttore google, l'ebraico leshem, che è stato tradotto come Ligure לשם = opale,
lettere ebraiche leggibili da destra a sinistra Mem-Shin-Lamed
ma in merito esistono sul web varie ipotesi:
del sommo sacerdote. È impossibile dire con certezza quale pietra sia indicata con il termine ebraico; ma forse la
tormalina, o più sicuramente la varietà rossa nota come rubellite, ha pretese migliori di qualsiasi altro minerale.
La rubellite è una pietra dura, usata come gemma e talvolta venduta per zaffiro rosso.
- § Pietra
di Finale, calcare bioclastico, vacuolare, di colore bianco,
rosato o rossastro, cavato nei pressi di Finale
Ligure. È costituita in massima parte da frammenti di colonie di coralli impastati con altri fossili neritici (der. del gr.
νηρίτης «conchiglia marina»; di zona o regione del mare) di età miocenica; è molto usata in Liguria come pietra da
costruzione.
Ligure. È costituita in massima parte da frammenti di colonie di coralli impastati con altri fossili neritici (der. del gr.
νηρίτης «conchiglia marina»; di zona o regione del mare) di età miocenica; è molto usata in Liguria come pietra da
costruzione.
-
Onici calcarei,
diconsi certe Palle di calce carbonata compatta , che trovansi negli
Appennini fra il territorio Ligure
e la Lunigiana.
- (Ebr. Leshem), una pietra preziosa
menzionata in (Esodo 28:19; 39:12) come la prima nella terza fila
della corazzae la Lunigiana.
- Plinio il Vecchio, come già in
Grecia Teofrasto prima di lui, confuse la Rubellite con il
lyncurius, un tipo particolare
di gemma che si riteneva derivasse dalla cristallizzazione di urina di lince, che nelle varie traduzioni potrebbe
essere stato confuso con ligusticus, cioè ligure.
di gemma che si riteneva derivasse dalla cristallizzazione di urina di lince, che nelle varie traduzioni potrebbe
essere stato confuso con ligusticus, cioè ligure.
del sommo sacerdote. È impossibile dire con certezza quale pietra sia indicata con il termine ebraico; ma forse la
tormalina, o più sicuramente la varietà rossa nota come rubellite, ha pretese migliori di qualsiasi altro minerale.
La rubellite è una pietra dura, usata come gemma e talvolta venduta per zaffiro rosso.
- Dizionario biblico ATS, Ligure,
Probabilmente lo stesso con il Giacinto, una pietra nella
corazza del sommo
sacerdote, Esodo 28:19; 39:12, si dice che fosse di un colore rosso intenso e brillante, con una sfumatura di giallo
e trasparente.
sacerdote, Esodo 28:19; 39:12, si dice che fosse di un colore rosso intenso e brillante, con una sfumatura di giallo
e trasparente.
- Dizionario biblico di Easton (Hebrews
leshem) compare solo in Esodo 28:19 e 39:12, come il nome di una
pietra
nella terza fila sulla corazza del sommo sacerdote. Alcuni hanno supposto che questa pietra fosse la stessa del
Jacinth (q.v.), altri che era l'opale. Ora non c'è minerale con questo nome. La "ligurite" è così chiamata dalla
Liguria in Italia, dove è stata trovata.
nella terza fila sulla corazza del sommo sacerdote. Alcuni hanno supposto che questa pietra fosse la stessa del
Jacinth (q.v.), altri che era l'opale. Ora non c'è minerale con questo nome. La "ligurite" è così chiamata dalla
Liguria in Italia, dove è stata trovata.
- Dizionario senza restrizioni rivisto
di Webster, (n.) Una specie di pietra preziosa., Enciclopedia biblica
internazionale standard, LIGURE, lig'-ur (Exodus 28:19; Exodus 39:12 la versione di King James, la versione rivista
(britannica e americana) "jacinth").
internazionale standard, LIGURE, lig'-ur (Exodus 28:19; Exodus 39:12 la versione di King James, la versione rivista
(britannica e americana) "jacinth").
- L'ebraico di Strong, 3958. leshem -
(una pietra preziosa) forse ambra o Jacinth ... un
gioiello, forse il giacinto. Da
una radice inutilizzata di significato incerto; una gemma, forse il giacinto - ligure. 3957, 3958. leshem.
una radice inutilizzata di significato incerto; una gemma, forse il giacinto - ligure. 3957, 3958. leshem.
- Introduzione. ... ligurion,
ligurius, ligure... giacinto o ambra ...
- dizionario Ligure (2 Occorrenze) ...
LIGURE. lig'-ur (Esodo 28:19; Esodo 39:12 la versione di Re Giacomo,
la
Revisionata) Versione (britannica e americana) "jacinth"). ...
Revisionata) Versione (britannica e americana) "jacinth"). ...
- Jacinth ... Doveva designare la stessa pietra della ligure
(Hebrews leshem) menzionato in Esodo 28:19 come la
prima pietra della terza fila in alto ...
prima pietra della terza fila in alto ...
Appare evidente quindi la grande confusione scaturita a proposito delle gemme, in ogni caso nelle varie ipotesi si accenna oltre al Giacinto, pietra già trattata come pietra 7, all'opale, all'ambra e alla rubellite. Vediamo quindi le caratteristiche di queste pietre:
Opale, da QUI. |
Opale è un minerale
colloidale amorfo composto da silice idrata, SiO2·nH2O
quindi privo di struttura reticolare, infatti non si presenta in
cristalli, ma in vene, noduli e croste di vari colori, spesso con
iridescenze, di durezza 5,5 - 6,5 della scala di Mohs. Il colore è variabile dal trasparente al bianco latte,
con una infinità di differenti intermedi (verde, rosso, giallo,
marrone, nero). Il contenuto in acqua può arrivare fino al 20%. La
formazione dell'opale avviene mediante lento deposito geologico di un
gel colloidale di silice a bassa temperatura. Il nome opale è
riconducibile al sanscrito ùpala, al greco opallios e al latino
opălus con significato di pietra preziosa. Esistono molte varietà
di opale, quella comune, l'opale nobile, l'opale nero, l'opale
d'acqua, l'opale di fuoco, l'opale xiloide e la ialite.
L'opalescenza, il gioco di colori e di luce presentato dai campioni
di opale, è dovuta ad effetti di interferenza e diffrazione della
luce, causata a sua volta dalla regolare disposizione delle sferette
di silice che si dispongono in una forma regolare e tridimensionale
come nei cristalli. Il riscaldamento di campioni di opale può
causarne la disidratazione con perdita dell'effetto di opalescenza ma
una parziale reidratazione è ottenibile con una prolungata
immersione in acqua. Già in antichità questa pietra era
estremamente apprezzata ma allo stesso tempo temuta. Per la sua
capacità di riflettere tutti i colori, si credeva contenesse i
poteri di tutte le pietre. Chiamata “La pietra degli occhi”, era
un amuleto infallibile per qualsiasi problema connesso alla vista,
sia dal punto di vista anatomico che spirituale. Si credeva, infatti,
che l’Opale avesse il potere di sviluppare la “Vista”, ovvero
la chiaroveggenza, i poteri divinatori e la consapevolezza
spirituale. Fra le antiche leggende, c'era quella per cui si riteneva
l'opale protettrice dei ladri e perciò fu ritenuta simbolo
dell'astuzia.
Ambra. |
Ambra è una resina fossile di
conifere estinte (pinus succinifera) di cui il 78% è C carbonio,
il 10% H idrogeno e l’11% O ossigeno, di durezza da 2,5 a 3 della
scala di Mohs e peso specifico 1,53, con una varietà di colori che
vanno dal giallo arancio al bruno. Nella mitologia greca, Fetonte,
figlio del dio Elio (il Sole) e della ninfa Climene, per mostrare a
Epafo che Elio fosse veramente suo padre, lo pregò di lasciargli
guidare il carro solare ma, a causa della sua inesperienza, ne perse
il controllo e i cavalli si imbizzarrirono correndo all'impazzata per
la volta celeste: prima salirono troppo in alto, bruciando quel
tratto di cielo che diverrà la Via Lattea, quindi scesero troppo
vicino alla terra, devastando la Libia che divenne un deserto e
annerendone gli abitanti. Gli umani chiesero quindi aiuto a Zeus che,
adirato, scagliò un fulmine contro Fetonte che precipitò alle foci
del fiume Eridano (il Po), nome dato alla costellazione omonima. Le
sorelle di Fetonte, le Eliadi, piansero abbondanti lacrime con viso
afflitto e vennero trasformate dagli dèi in pioppi biancheggianti e
le loro lacrime si trasformarono così in Ambra. Chiamata dagli
antichi greci come èlektron, ha dato il nome a tutti i
fenomeni che ora definiamo “elettrici” per le sue proprietà
elettromagnetiche. Da notare che anche il termine “magnetico”
deriva a sua volta dalla regione dell'antica Grecia ricca di minerali
con proprietà che ora definiamo appunto “magnetiche”. Il nome
Ambra deriva dall'antico germanico amber, vocabolo formato dal
suffisso an e ber o bar, col senso di “ardere, splendere”. Nel
moderno tedesco l'Ambra si indica con bern-stein, “pietra
rilucente”. Deriva invece dall'arabo an bar, termine riferito
all'ambra grigia, la sostanza galleggiante che secerne lo stomaco del
capodoglio e che si ritrovava sulle spiagge rigettata dalle onde del
mare, che non ha alcuna affinità con la pietra. Fin dall'antichità,
i maggiori giacimenti di ambra si trovavano nella zona che va dal mar
Baltico al mar Nero e dall’VIII secolo a.C. in poi, i Celti
cominciarono a commerciarla regolarmente con i Fenici e con i Greci e
dal periodo in cui si fusero con i Liguri, soprattutto nell'Italia
settentrionale e più in generale nell'occidente europeo (dalla
Cultura di Golasecca), nei loro commerci di sale, argento e bronzo,
iniziati fin dai tempi di Tartesso (la Tarsisch biblica), i Liguri
inserirono l'ambra, tutte materie prime ritenute preziosissime dagli
antichi. L'inclusione di insetti, foglie e detriti organici rimasti
chiusi all'interno durante il processo di formazione della pietra ne
aumenta il valore. Nelle civiltà orientali e mediterranee l'ambra
veniva bruciata per favorirne gli effetti calmanti e per sterilizzare
gli ambienti. Gli antichi guaritori veneravano l'ambra e la usavano
come elisir per guarire tutto ad eccezione dei problemi d'amore.
Questa pietra emana enormi quantità di luce e calore e, se
strofinata, si elettrizza negativamente emanando un' intensa
energia magnetica. E' una delle pietre più morbide e per questo si
graffia facilmente. Nel mondo islamico si ritiene che impedisca la
trasmissione di infezioni e contagi e viene quindi usata per i
bocchini dei narghilé. In India gli si attribuisce la capacità di
preservare dalle infiammazioni alla gola e di curare tutte le
affezioni polmonari.
Rubellite, da QUI. |
Rubellite è una varietà di
elbaite, appartenente al
supergruppo delle tormaline,
di colore rosso purpureo, della classe dei silicati, ordine dei
ciclosilicati, la cui composizione chimica è
Na(Li,Al)3(OH)4(BO3)3(Si6O18),
di durezza 7-7,5 della scala di Mohs. I cristalli di rubellite erano
noti in Europa quando furono importati i campioni dall'Oriente già
in epoca romana, tuttavia questi esemplari di rubellite vennero
confusi con altre gemme rosse come alcuni granati e spinelli. Persino
Plinio il Vecchio, come già in Grecia Teofrasto prima di lui, la
confuse con il lyncurius, un tipo particolare di gemma che si
riteneva derivata dalla cristallizzazione di urina di lince. I Romani
erano convinti che questa pietra possedesse una forza segreta
particolare e la impiegavano per creare fibbie e spille soprattutto
in forma di animali. In Asia, in particolar modo in Cina, la
rubellite venne utilizzata per realizzare i fermagli che adornavano i
vestiti dei mandarini cinesi. Le tormaline sono un supergruppo
di minerali appartenenti alla classe dei silicati, ordine dei
ciclosilicati il cui nome deriva dal cingalese turmali, che significa
letteralmente “pacco misto”, una pietra che può presentarsi in
vari colori e che in passato indicava il nome dei cristalli importati
in Europa dall'isola di Ceylon (Sri Lanka). Il cristallo appartiene
al sistema trigonale, si presenta prismatico, molto allungato,
striato verticalmente e a volte con sviluppo disuguale alle due
estremità dell'asse verticale. Il suo colore dipende dalla
composizione chimica e può non essere uniforme nel cristallo.
Elbaite è un
boro-silicato di sodio, litio, alluminio, con composizione chimica Na
(Li1,5Al1,5) Al6Si6O18
(BO3) 3 (OH) 4, una specie di
tormalina ciclosilicata ad anello in gruppo di sei, sistema
cristallino trigonale e durezza 7,5 nella scala di Mohs,
caratterizzata da varietà e profondità di colori e dalla buona
qualità dei suoi cristalli. Scoperta
originariamente all'isola d'Elba, in Italia, nel
1913, l'elbaite si forma nelle rocce e nelle vene ignee e
metamorfiche in associazione con lepidolite, microcline e spodumene
nelle pegmatiti di granito; con andalusite e biotite in scisto; e con
molibdite e cassiterite in enormi depositi di sostituzione
idrotermale. L'elbaite è allocromatica, il che significa che tracce
di impurità possono tingere i cristalli e può essere fortemente
pleocroica. Ogni colore dell'arcobaleno può essere rappresentato
dall'elbaite e alcune di esse presentano zonazioni multicolori.
Varietà di elbaite: incolore = achroite (dal greco "άχρωμος,
àchromos" che significa "incolore"); rosso o
rosso-rosato = rubellite (da rubino); da blu chiaro a verde
bluastro = varietà di indicolite brasiliana (dall'indaco): verde =
varietà di verdelite brasiliana (dallo smeraldo); tormalina di
anguria = suddivisa in zone con un centro rossastro circondato da
una zona esterna verde. Le microscopiche inclusioni aciculari in
alcuni cristalli di elbaite mostrano gatteggiamento, l'effetto
dell'occhio di gatto nei cabochon lucidi.
Mosaico delle 12 tribù di Israele,
dalla
facciata della sinagoga di Givat
Mordechai Etz Yosef, via Ha Rav
Gold, a Gerusalemme. In alto, da
destra a sinistra: Reuben, Judah, Dan,
Asher. In mezzo, da destra a sinistra:
Simeon, Issachar, Naphtali, Joseph.
In basso, da destra a sinistra: Levi,
(nel mosaico è raffigurato il choshen
o pettorale dei cohen, i sommi
sacerdoti, da Esodo 28) Zebulun, Gad
e Benjamin. Da: https://commons.wik
|
Quindi il corretto abbinamento fra figli di Giacobbe-Israel secondo l'ordine di nascita e l'ordine delle pietre è:
1) Ruben - Rubino
2) Simeone - Topazio
3) Levi - Smeraldo
4) Giuda - Carbonchio
5) Dan - Zaffiro
6) Neftali - Diamante [zircone?]
7) Gad - Giacinto
8) Ascèr - Agata
9) Issachar - Amatista
10) Zevulùn - Crisolito
11) Giuseppe - Onice
12) Benjamin - Diaspro.
Singolarmente, il nome 'rubino' ha la stessa radice di 'Ruben', anche se pare derivi dal latino medievale rubinus, da rubĕus = rosso, mentre in latino russum = rosso.
Singolarmente, il nome 'rubino' ha la stessa radice di 'Ruben', anche se pare derivi dal latino medievale rubinus, da rubĕus = rosso, mentre in latino russum = rosso.
A questa prima struttura tribale se ne succedette un'altra a cui si aggiunsero Efraim e Manasse, figli di Giuseppe ma adottati da Giacobbe. Anche in questo caso, il primogenito fu scippato del suo diritto di primogenitura da Giacobbe-Israele (come aveva fatto col fratello Esaù) durante la sua speciale benedizione ai figli maschi sul letto di morte: « Giuseppe notò che il padre aveva posato la destra sul capo di Efraim e ciò gli spiacque. Prese dunque la mano del padre per toglierla dal capo di Efraim e porla sul capo di Manasse. Disse al padre: "Non così, padre mio: è questo il primogenito, posa la destra sul suo capo!" Ma il padre ricusò e disse: "Lo so, figlio mio, lo so: anch'egli diventerà un popolo, anch'egli sarà grande, ma il suo fratello minore sarà più grande di lui e la sua discendenza diventerà una moltitudine di nazioni." » (Genesi 48,17-19). Queste due tribù saranno a capo del Regno di Israele, nato nella parte settentrionale del Regno di Davide dopo la morte di Salomone, con a sud la Giudea, da Giuda, sopravvissuta fino al 131/136, quando dopo varie ritorsioni, l'Imperatore Romano Adriano rinomina Gerusalemme "Aelia Capitolina" e proibisce la circoncisione. Simon Bar Kokheba (Bar Kochba) capeggerà quindi gli ebrei nella terza guerra Giudaico-Romana, vasta rivolta in seguito a cui la maggior parte della popolazione è annientata (circa 580.000 morti). Adriano rinominerà quindi la provincia di Giudea "Syria Palaestina" intendendo cancellare il nome di Iudea sostituendolo con quello che deriva dal greco "Phalastine", che indica la "terra dei Filistei", con l'intento di sradicare la memoria dell'Ebraismo. Sarà l'ultima rivolta, che vedrà, con la capitolazione di Masada, la fine delle ribellioni contro Roma e il completamento dell'espulsione del popolo Ebraico. La tragedia dell'epoca di Adriano segnerà per i Giudei la fine del sogno di uno stato indipendente e il rinvio dell'arrivo di un Messia, motivando il sionismo del 1800 e la proclamazione dello stato di Israele nel 1948.
A proposito del computo del tempo, va
considerato che il calendario ebraico è il più antico, dal
3760 prima dell'era volgare (a.C.). Nel 3.760 a.C., secondo Zecharia
Sitchin, il genere umano ottenne la sovranità e mentre Kish era la capitale del regno della nuova era, sotto l'egida di Ninurta, a Nippur veniva introdotto il
calendario, attualmente in uso presso il popolo ebraico: sbocciava così la civiltà di Sumer, dalla cui città di Ur, in seguito, Abramo sarebbe emigrato nel Canaan.
Nell'Astrologia Ebraica, l'abbinamento fra tribù e segni dello Zodiaco è un passaggio obbligato, ma in questo caso nella corrispondenza tribù-segni si considerano le tribù dei figli di
Giuseppe, Efraim e Manasse, che non hanno corrispondenti pietre sul pettorale, mentre non si considerano Giuseppe e Levi che hanno invece corrispondenti pietre sul
pettorale. In totale quindi, le tribù che terremo in considerazione per le affinità e le corrispondenze, diventano 14. Ogni cultura ha così interpretato e codificato a modo suo le relazioni fra pietre e relativi segni zodiacali.
Da QUI: "L'Astrologia ebraica per molti versi è
simile a quella tradizionale, anche se presenta comunque originali
differenze: ad esempio ciascun segno zodiacale è contraddistinto da
una lettera dell'alfabeto ebraico, e rappresenta anche una tribù
d'Israele. Nel libro cabalistico SEFER YETZIRA sono contenuti i suoi
fondamenti, espressi in uno stile enigmatico e laconico che si presta
a diverse interpretazioni: scopriamo infatti che l'alfabeto di cui
sopra si compone di ventidue lettere, di cui dodici simboleggiano la
radice di ogni segno, mentre le altre dieci sono in analogia con i
pianeti. Ciascuno dei dodici segni è legato a
una tribù di Giacobbe (due di esse prendono il nome da due nipoti),
ai cinque sensi (vista, udito, olfatto, gusto e tatto), e a sette
facoltà, definite nel Sacro Libro di Abramo "sensi passivi":
il parlare all'Ariete; il riflettere al Toro; l'andare al Gemelli; la
vista al Cancro; l'udito al Leone; l'agire alla Vergine; il tatto
alla Bilancia; l'olfatto allo Scorpione; il dormire al Sagittario;
l'adirarsi al Capricorno; il gusto all'Acquario e il ridere ai Pesci.
I sensi "passivi" quali sono il parlare, il riflettere,
l'andare, l'agire, il dormire, l'adirarsi e il ridere svelano un modo
particolare di confrontarsi (interagire ?) con la
realtà, mentre quelli "attivi''; vista, udito, olfatto,
tatto e gusto, segnalano i modi di influenzarla.".
Nel mosaico (qui sopra) sulla facciata della sinagoga di Givat Mordechai Etz Yosef, via Ha Rav Gold, a Gerusalemme, ad ognuna delle 12 tribù dei figli di Giacobbe-Israel è abbinata un'immagine estrapolata dalle sentenze pronunciate durante la benedizione speciale che il patriarca aveva proferito prima di morire.
Ricapitolando quindi le affinità:
1)
Ruben significa
- Il Signore ha veduto la mia miseria, ora mio marito mi amerà.
2)
Simeone significa
- Il Signore ha osservato ch’io sono trascurata, quindi mi diede
anche questo.
3)
Levi significa
- Ora finalmente mio marito vivrà presso di me, poiché gli ho
partorito tre figliuoli.
4)
Giuda significa
- Finalmente renderò omaggio al Signore, riconoscendo questo
benefizio al di là dei miei meriti.
5)
Dan significa
- Iddio mi fece giustizia, e di fatti m’esaudì, e mi diede un
figlio.
6)
Naftalì significa
- Una lotta di Dio [acerrima] lottai con mia sorella ed anche ho
vinto.
7)
Gad significa
- Con buona sorte!
8)
Ascèr significa
- Con mia felicità! Sì, le donne mi diran beata.
9)
Issachàr significa
- Iddio m’ha dato il mio premio; perché ho dato la mia serva a mio
marito.
10)
Zevulùn significa
- Iddio m’ha fornita d’una felice provvisione; finalmente mio
marito abiterà meco, poiché gli ho partoriti sei figli.
11) Giuseppe
significa
- Iddio ha dato fine alla mia ignominia.
12)
Binjamìn significa
- Ben-Onì [figlio
del mio lutto] e Binjamìn [figlio della destra, caro come la mano
destra].
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Lamed ל , che vuol dire "imparare" ma anche "insegnare", due azioni che racchiudono la reciprocità e lo scambio. La forma di questa lettera pur essendo un po' tortuosa è al contempo armonica, ricordando il senso estetico e la raffinatezza dei Bilancia.
Ricapitolando quindi le affinità:
Tribù di Ruben,
da QUI.
|
Sentenza:
Mia virtù e primizie del mio vigore; superiore in rango, e (insieme)
superiormente fiero. Impetuoso come l’acqua, non devi godere
superiorità.
Tribù: Ruben, che significa: "Vedi:
un figlio!". E Ruben, figlio primogenito di Giacobbe e di Lia, è
conosciuto per il suo grande attaccamento nei confronti della madre,
ma anche per essere stato l'unico fratello ad aver difeso
coraggiosamente Giuseppe. Non a caso il Cancro ha un legame profondo
con la sua famiglia e soprattutto con la mamma, che per lui è e sarà
sempre davvero speciale.
Pietra:
Rubino
Segno
zodiacale: Cancro, casa degli antenati, mano destra.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Chet ח, che vuol dire "peccato", ma anche "vitalità", poiché la sua forma ricorda l'utero della donna. E pochi come il Cancro vivono immersi nell'universo emotivo femminile.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Chet ח, che vuol dire "peccato", ma anche "vitalità", poiché la sua forma ricorda l'utero della donna. E pochi come il Cancro vivono immersi nell'universo emotivo femminile.
Ci si confronta
(e interagisce) con la realtà attraverso:
Vista.
Tribù di Simeone, da QUI. |
Sentenza:
Simeone e Levi son (del tutto) fratelli, strumenti d’ingiustizia
sono le loro spade. Nel loro consiglio non entri la mia persona; nel
loro congresso non ti unire, o mio onore: perocchè nella loro
collera uccidono un uomo, e nella loro calma storpiano un bue.
Maledetta la loro collera, poiché è feroce; e l’ira loro, poiché
è inflessibile! Voglio dividerli in Giacobbe, e sparpagliarli in
Israel.
Tribù: Simeone, che vuol dire
"ascolto", ricordato per il coraggio e la violenza con cui
conduceva le sue battaglie. Nasce spontanea l'associazione con
l'autoritario Leone, che ama esibirsi come "signore"
indiscusso del proprio spazio. Questo segno esprime magnanimità e
capacità di imporsi, ma anche egocentrismo e ostentazione.
Pietra:
Topazio
Segno
zodiacale: Leone, casa dei discendenti o eredi, rene
sinistro.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Tet ט, che vuol dire ''bastone di comando", ma anche "serpente", e con ogni probabilità Mosé ne aveva uno simile quando compiva i suoi miracoli. D'altronde il comando è il tallone d'Achille del Leone, che deve imparare a esercitarlo con saggezza.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Tet ט, che vuol dire ''bastone di comando", ma anche "serpente", e con ogni probabilità Mosé ne aveva uno simile quando compiva i suoi miracoli. D'altronde il comando è il tallone d'Achille del Leone, che deve imparare a esercitarlo con saggezza.
Ci si confronta
(e interagisce) con la realtà attraverso:
Udire.
Tribù di Levi, qui rappresentata dal pettorale della decisione, da QUI. |
Sentenza:
Simeone e Levi son (del tutto) fratelli, strumenti d’ingiustizia
sono le loro spade. Nel loro consiglio non entri la mia persona; nel
loro congresso non ti unire, o mio onore: perocchè nella loro
collera uccidono un uomo, e nella loro calma storpiano un bue.
Maledetta la loro collera, poiché è feroce; e l’ira loro, poiché
è inflessibile! Voglio dividerli in Giacobbe, e sparpagliarli in
Israel.
Tribù: Nel territorio di Canaan, la tribù di Levi, a cui appartenevano i sacerdoti di più alto grado, invece di un distretto territoriale come le altre tribù, ottenevano un compenso in denaro grazie alla concessione, da parte di quarantotto città situate in varie parti del paese, delle decime dei proventi della terra, oltre ai remunerativi doni del popolo.
Pietra: Smeraldo.
Pietra: Smeraldo.
Tribù di Giuda, da QUI. |
Sentenza:
tu riceverai gli omaggi de’ tuoi fratelli, la tua mano coglierà la
cervice de’ tuoi nemici, prostrerannosi a te i figli di tuo padre.
Qual giovine leone egli è Giuda – tu ritorni [illeso], figliuol
mio, dopo aver fatto preda - egli si piega, si corica, a guisa di
leone, o di leonessa, e chi lo farebbe alzare? Non verrà a mancare
lo scettro da Giuda, nè il Baston del comando dai piedi suoi; a
segno che (anche allora che) si verrà a Scilò [a fare la
distribuzione della terra conquistata, Giosuè Capo 18], a lui sarà
l’obedienza dei popoli [una superiorità sulle altre tribù]. Egli
lega alla vite il suo puledro, alla vite dell’uva migliore il
figlio dell’asina sua; lava nel vino il suo vestito, e nel sangue
delle uve i suoi panni. Ha rubicondi gli occhi per l’abbondanza del
vino, e candidi i denti per l’abbondanza del latte.
Tribù: è quella di Yehuda (Giuda) che
significa "ringraziare", ed è anche la tribù dalla quale
provenivano re e capi d'Israele. Non a caso è riconducibile
all'Ariete che simboleggia l'affermazione ma anche l'egocentrismo.
Pietra:
Carbonchio
Segno
zodiacale: Ariete, casa della vita, piede destro.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Heh ה, che vuol dire "Ecco!", la cui forma rappresenta le tre dimensioni dello spazio: altezza, larghezza e profondità. Essa ben si abbina all'Ariete, che ha bisogno di libertà più di ogni altra cosa, e detesta la lentezza, l'indecisione, la stupidità e l'insubordinazione.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Heh ה, che vuol dire "Ecco!", la cui forma rappresenta le tre dimensioni dello spazio: altezza, larghezza e profondità. Essa ben si abbina all'Ariete, che ha bisogno di libertà più di ogni altra cosa, e detesta la lentezza, l'indecisione, la stupidità e l'insubordinazione.
Ci si confronta
(e interagisce) con la realtà attraverso:
Parlare.
Tribù di Dan, da QUI. |
Sentenza:
difenderà la sua gente, al pari di uno dei Capi d’Israel. Sia Dan
qual serpente sulla strada, qual cerasta sulla via; che morde le
calcagna del cavallo, ed il cavalcatore ne cade all’indietro. Da
te, Dio Signore, io spero la salute.
Tribù: Dan, da cui provenivano i
giudici di Israele o gli eroi che combattevano per la giustizia come,
ad esempio, Sansone, in accordo con la capacità del Capricorno di
far trionfare sempre e comunque il bene, agendo in maniera conforme
ai bisogni del singolo o della collettività per non creare
scompensi. Il Capricorno manifesta grandiosità negli impegni e nelle
responsabilità, ma rischia diffidenza, freddezza e introversione.
Pietra:
Zaffiro
Segno
zodiacale: Capricorno, casa del governo, fegato.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Ayin ע, che significa "occhio" e indica la capacità di osservare la realtà senza distrarsi, ma anche "sorgente", intesa come libero fluire delle proprie energie mentali ed esistenziali, o come rinnovamento profondo.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Ayin ע, che significa "occhio" e indica la capacità di osservare la realtà senza distrarsi, ma anche "sorgente", intesa come libero fluire delle proprie energie mentali ed esistenziali, o come rinnovamento profondo.
Ci si confronta
(e interagisce) con la realtà attraverso:
Adirarsi.
Tribù di Naftalì, da QUI. |
Sentenza:
è una cervia sciolta; egli, che tributa (a Dio) parole di
contentezza.
Tribù: Neftali, figlio di Giacobbe,
che parlava a tutti con grande gentilezza di modi e alla cui tribù
Mosè, prima di morire, augurò abbondanza. Neftali significa
"addolcire", e i Pesci manifestano una particolare dolcezza
e delicatezza di sentimenti, ma anche indolenza e fuga dalla realtà.
Pietra:
Diamante [Zircone]
Segno
zodiacale: Pesci, casa dei nemici, milza.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Quf ק, che vuol dire "scimmia", intesa come capacità di imitare e adattarsi al prossimo. E' l'unica lettera ad estendersi sotto le altre, cosa che accade sovente ai Pesci quando si abbandonano alla tristezza e all'autocommiserazione.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Quf ק, che vuol dire "scimmia", intesa come capacità di imitare e adattarsi al prossimo. E' l'unica lettera ad estendersi sotto le altre, cosa che accade sovente ai Pesci quando si abbandonano alla tristezza e all'autocommiserazione.
Ci si confronta
(e interagisce) con la realtà attraverso:
Ridere.
Tribù di Gad, da QUI. |
Sentenza:
aggredito da orde nemiche, taglierà loro il calcagno.
Tribù: Gad, i cui membri erano legati
alla terra e all'agricoltura, elementi che in qualche modo richiamano
la figura di Demetra a cui il sesto segno dello Zodiaco è legato,
spesso raffigurata con una spiga di grano, quasi a evocare l'amore
per il cibo semplice e sano dei suoi nativi. La Vergine manifesta la
qualità della produttività, ma può esibire difetti come la
pignoleria e la pedanteria.
Pietra:
Giacinto
Segno
zodiacale: Vergine, casa della salute, mano sinistra.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Yod י , che vuol dire "mano", e sono noti l'ingegno e la capacità manuale che contraddistinguono il segno della Vergine. E' anche la lettera più piccola, un punto nero, e ciò si rivela in analogia con la modestia e l'umiltà virginea.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Yod י , che vuol dire "mano", e sono noti l'ingegno e la capacità manuale che contraddistinguono il segno della Vergine. E' anche la lettera più piccola, un punto nero, e ciò si rivela in analogia con la modestia e l'umiltà virginea.
Ci si confronta
(e interagisce) con la realtà attraverso:
Agire.
Tribù di Ascèr, da QUI. |
Sentenza:
d’Ascèr saranno pingui i prodotti: egli somministrerà regie
delizie.
Tribù: Aser, i cui componenti erano
noti per il loro carattere ribelle e indipendente. Ciò li accomuna
alle caratteristiche dei nati sotto il segno dell'Acquario, che sono
allergici a qualsiasi tipo di vincolo o limitazione, ma sono anche
bravissimi a difendere il loro territorio e a tutelare i loro
diritti. L'Acquario evidenzia la capacità di perseguire il benessere
dell'umanità in generale, ma stenta a riconoscere e ad accettare i
propri sentimenti, positivi o negativi che siano.
Pietra:
Agata
Segno
zodiacale: Acquario, casa degli amici, stomaco.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Tzadi צ, che vuol dire "giusto" in riferimento all'equilibrio, sia psichico che cosmico, tra il bene e il male, e anche alla congiunzione degli opposti, che determina l'armonia interiore. La lettera nella forma ricorda un albero i cui rami tendono verso l'alto, e gli Acquario sono dei sognatori utopisti, che idealizzano amore e fraternità in un mondo senza barriere né confini.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Tzadi צ, che vuol dire "giusto" in riferimento all'equilibrio, sia psichico che cosmico, tra il bene e il male, e anche alla congiunzione degli opposti, che determina l'armonia interiore. La lettera nella forma ricorda un albero i cui rami tendono verso l'alto, e gli Acquario sono dei sognatori utopisti, che idealizzano amore e fraternità in un mondo senza barriere né confini.
Ci si confronta
(e interagisce) con la realtà attraverso:
Gusto.
Tribù
di Issachàr, da QUI.
|
Sentenza:
è un asino corpulento, che si corica tra i graticolati [in luoghi
riparati]. Trova felice il riposo, ed ameno il suolo; piega quindi il
dorso a portar la soma, e si fa obediente tributario.
Tribù: Issachar che aveva come
specifico compito quello di preparare il calendario, e a cui
appartenevano i consiglieri d'Israele i quali, con i loro preziosi
consigli, potevano comprendere e aiutare a comprendere le difficoltà
che incontravano gli altri.
Pietra:
Ametista
Segno
zodiacale: Toro, casa della proprietà, rene destro.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Vav ו , che letteralmente significa "gancio", e quindi richiama la gelosia e la possessività che caratterizzano il Toro. La forma della lettera ricorda quella della spina dorsale, che pone l'accento sulla sicurezza e la stabilità. Il Toro manifesta grandi capacità costruttive, ma anche caparbietà.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Vav ו , che letteralmente significa "gancio", e quindi richiama la gelosia e la possessività che caratterizzano il Toro. La forma della lettera ricorda quella della spina dorsale, che pone l'accento sulla sicurezza e la stabilità. Il Toro manifesta grandi capacità costruttive, ma anche caparbietà.
Ci si confronta
(e interagisce) con la realtà attraverso:
Riflettere.
Tribù di Zevulùn, da QUI. |
Sentenza:
abiterà al lido del mare; egli (starà) al lido delle navi, ed il
suo confine (sarà) presso a Sidòn.
Tribù: è quella di Zabulon, che vuol
dire abitazione, ed era dedita al commercio, settore anche questo
riconducibile ai Gemelli. Non dobbiamo inoltre dimenticare che il
terzo segno dello Zodiaco, al pari dei saggi mercanti ebrei, non
perde occasione di approfondire gli argomenti più svariati, pur
mantenendo quel tocco di leggerezza e di superficialità che lo
contraddistingue.
Pietra:
Crisolito
Segno
zodiacale: Gemelli, casa dell'attrazione, piede sinistro.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Zayin ז, abbreviazione di "maschio e femmina", che simboleggia la fusione tra i due sessi. La sua forma ricorda quella di una spada tagliente come a volte sa essere la parola, vera e propria arma di difesa e offesa per ciascun Gemelli. Le sue qualità sono il desiderio e la capacità di apprendere e relazionarsi, i possibili difetti superficialità e volubilità.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Zayin ז, abbreviazione di "maschio e femmina", che simboleggia la fusione tra i due sessi. La sua forma ricorda quella di una spada tagliente come a volte sa essere la parola, vera e propria arma di difesa e offesa per ciascun Gemelli. Le sue qualità sono il desiderio e la capacità di apprendere e relazionarsi, i possibili difetti superficialità e volubilità.
Ci si confronta
(e interagisce) con la realtà attraverso:
Andare.
Tribù di Giuseppe, da QUI. |
Sentenza:
Una pianta prosperosa è Giuseppe ,
pianta prosperosa (situata) presso una fonte; i cui rami si spaziano
sopra il pergolato. E lo amareggiarono, e lo saettarono; gli furono
avversi i saettieri. Ma resistè vigoroso l’arco suo, e furono
agili le sue braccia; col (soccorso del) Dio tutelare di Giacobbe; di
Lui, ch’è il pastore, anzi la rocca d’Israel. Col favore (cioè)
del Dio di tuo padre, il quale ti soccorrerà; dell’Onnipossente
che ti benedirà, benedizioni provenienti dall’alto cielo,
benedizioni dell’imo-giacente abisso: benedizioni (dico, del cielo
che fa l’uffizio) delle mammelle, e (del suolo, che fa l’uffizio)
della matrice. Le benedizioni che ti dà tuo padre si alzano ai beni
provenienti dai monti, alle dolcezze delle alte colline. Verranno
[tutte queste benedizioni] sul capo di Giuseppe, sulla testa di lui
ch’è il distinto tra’ suoi fratelli.
Pietra:
Onice.
Tribù di Benjamin, da QUI. |
Sentenza:
è un lupo rapace, il quale la mattina mangia preda, e la sera divide
bottino.
Tribù: Beniamino, unico dei figli di
Giacobbe che nacque mentre la sua famiglia si trovava in viaggio. Ciò
si identifica perfettamente con la natura del nono segno dello
Zodiaco, che ha un'innata tendenza all'avventura e al muoversi. Il
Sagittario manifesta la spinta a trascendere la natura umana, ma può
anche precipitare nel fanatismo e nel dogmatismo.
Pietra:
Diaspro
Segno
zodiacale: Sagittario, casa del viaggio, pancreas.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Samekh ס, vuol dire "dare appoggio" ed ha la forma di un cerchio; simboleggia l'idealismo e l'anelito verso il divino, e infatti il compito evolutivo del Sagittario è proprio quello di realizzare le sue aspirazioni spirituali.
Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Samekh ס, vuol dire "dare appoggio" ed ha la forma di un cerchio; simboleggia l'idealismo e l'anelito verso il divino, e infatti il compito evolutivo del Sagittario è proprio quello di realizzare le sue aspirazioni spirituali.
Ci si confronta
(e interagisce) con la realtà attraverso:
Dormire.
Sentenza:
formerà un popolo e diverrà potente.
Tribù: Manasse, primogenito di
Giuseppe, in ebraico è scritto con le stesse lettere della parola
"anima", e ricorda la forza interiore esercitata in maniera
sotterranea, ma anche l'energia che si ritira nell'intimità delle
proprie emozioni per ricaricarsi, rigenerandosi attraverso il
nutrimento che l'ambiente gli concede accettando il suo volere. Lo
Scorpione mostra grandi capacità di stimolare se stessi e gli altri,
ma esprime anche forte possessività, gelosia e vendicatività.
Segno
zodiacale: Scorpione, casa della morte, intestino.
Lettera dell'alfabeto ebraico
corrispondente al segno: Nun נ, che significa "caduta",
conseguenza dell'errore che conduce inevitabilmente alla verità.
Persino la forma della lettera, che sembra precipitare verso il
basso, è un invito a rinascere dalle proprie ceneri, come ben sanno
fare gli Scorpione.
Ci si confronta
(e interagisce) con la realtà attraverso:
Olfatto.
Sentenza:
diverrà più potente di lui [di Manasse], e la sua discendenza sarà
un aggregato di popolazioni.
Tribù: Efraim, nipote di Giacobbe,
secondogenito di Giuseppe suo prediletto perché avuto da Rachele, la
più amata fra le sue spose. Indica il legame coniugale,
importantissimo per ogni Bilancia che si rispetti, che prevale su
quello altrettanto importante che lega i genitori ai figli. Il segno
della Bilancia esprime un forte senso diplomatico, ma può anche
mettersi continuamente in contrapposizione e polemica.
Segno
zodiacale: Bilancia, casa dell'amore sessuale,
cistifellea. Lettera dell'alfabeto ebraico corrispondente al segno: Lamed ל , che vuol dire "imparare" ma anche "insegnare", due azioni che racchiudono la reciprocità e lo scambio. La forma di questa lettera pur essendo un po' tortuosa è al contempo armonica, ricordando il senso estetico e la raffinatezza dei Bilancia.
Ci si confronta
(e interagisce) con la realtà attraverso:
Tatto.
Pietre
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